venerdì 13 febbraio 2009

Esquilino Dormitorio lager: 19 immigrati in 60 metri quadrati

Sessanta metri quadri per 19 persone, con 5 posti ancora liberi. Quando sono entrati nell’appartamento di via Principe Eugenio 90, all’Esquilino, poliziotti e vigili urbani non credevano ai loro occhi. Immigrati che dormivano su materassi lerci o su brande improvvisate, altri, più fortunati, su letti a castello. Un dormitorio lager quello scoperto ieri mattina nel quartiere più multietnico della capitale, a due passi dalla Questura, affittato illegalmente a una ventina di cittadini del Bangladesh, quasi tutti clandestini, di cui uno minorenne. Non c’è voluto molto per scoprire, e denunciare, il proprietario dei locali: tre stanze piccolissime trasformate in ostello per «vu cumprà» a caro prezzo. Centotrenta euro a testa, difatti, il costo per una delle due camere da 2 metri per 3, fino ad arrivare a 200 euro di pigione per i più esigenti, quelli che preferivano sistemarsi nell’unica stanza da 3 metri per 4. Un solo bagno, acqua fredda e niente riscaldamento. La cucina, manco a dirlo, da campo. L’operazione, che rientra nel piano sicurezza capitolino, scatta all’alba quando gli extracomunitari dormono ancora. «Abbiamo contato 24 posti letto - spiegano gli agenti di polizia -, di questi alcuni a terra». Gli occupati sono stati fermati e condotti all'Ufficio immigrazione per accertamenti: solo due sono risultati in possesso di permesso di soggiorno. In casa sono state trovate 12 borse contraffatte (griffate Prada), occhiali, cinture, ombrelli, orologi, giocattoli e altre cianfrusaglie da vendere per strada. Immediato il sequestro dell’immobile disposto dal magistrato. Il minore, senza documenti come la maggior parte dei suoi coinquilini, è stato affidato al Nucleo assistenza emarginati del I Gruppo della polizia municipale. L’accusa per il padrone di casa è favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. «Ci siamo trovati di fronte a una situazione igienico sanitaria a dir poco precaria - commentano i pizzardoni - dove la moltitudine degli occupanti rendeva impossibile anche il minimo movimento e livello di pulizia. Vettovaglie e cibi cotti erano lasciati per giorni all’aria. Nel bagno, utilizzato dall’intera comunità, mazzi di rose offerte la sera nei ristoranti del centro». Immancabili le reazioni politiche: «Situazioni di illegalità come questa sono intollerabili - dichiara Federico Mollicone (Pdl), della commissione Sicurezza del Campidoglio -. Il sequestro è un deterrente per colpire chi lucra sulle difficoltà degli altri ma auspico un’azione ancora più restrittiva nei confronti di chi affitta o subaffitta illegalmente. Chiedo che si proceda all’arresto, ponendo fine a questa speculazione». Gli fa eco Dino Gasperini, delegato del sindaco Alemanno per il centro storico: «Un risultato straordinario che conferma quanto il Patto per Roma sicura sia penetrato nel territorio. E che l’integrazione tra polizia municipale e polizia è, oramai, consolidata».

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