mercoledì 11 febbraio 2009

Immigrati, ora permessi più rapidi

L’incontro fra i rappresentanti di 40 comunità e Damiano Kerzaij: bene, prima dovevamo protestare Ora nuovi punti d’ascolto e cartelli in indiano Quaranta associazioni di stranieri faccia a faccia, per la prima volta, con il questore di Treviso Carmine Damiano. Un vertice per fare il punto sulla gestione del fenomeno immigrazione e pianificare nuove strategie d’integrazione. E’ quanto avvenuto ieri pomeriggio in via Carlo Alberto. Un incontro voluto dallo stesso questore che ha illustrato anche dati e cifre dell’incremento dei servizi dati agli immigrati nel corso dell’ultimo anno. C’erano praticamente tutti i più importanti rappresentanti delle comunità immigrate della Marca. Esponenti dell’associazione indiana, marocchina, serba ma anche algerina, kosovara, macedone, cingalese e via così. Un rappresentante per ogni comunità, su invito espresso della Questura. Dopo le presentazioni di rito, a farla da padrone sono stati i numeri. Quelli che descrivono il colpo di reni dato dall’ufficio stranieri della questura negli ultimi 12 mesi. Un impegno che ha portato in numero di convocazioni a crescere del 30% (1884 chiamate a gennaio 2008, 2465 a gennaio 2009); le fotosegnalazioni a quota +62% (1010 quelle fatte a gennaio 2008, 1642 quelle registrate a gennaio 2009); le richieste di pratiche dalle 328 del gennaio 2008 alle 1446 di quest’anno. Il tutto per arrivare a un conteggio dei permessi di soggiorno fin qui consegnati che arriva a toccare quota 1542 (933 quelli dati a gennaio 2008). Poi, via libera alla discussione. «Siamo stati molto soddisfatti della convocazione - dice Abdallah Kezraji, mediatore culturale - di solito gli incontri o i vertici arrivavano se scendevamo in piazza a manifestare, stavolta è arrivata prima la questura». Tra gli argomenti a margine della disamina dei risultati, anche il tema integrazione potenziamento dell’attività degli uffici. Per migliorare il servizio, sono stati gli stessi immigrati ad avanzare alcune richieste. Come l’istituzione di una sorta di filo diretto tra associazioni e questura per aggiornare le comunità delle novità legislative che vanno via via modificando il panorama normativo legato all’immigrazione. Ma anche problemi meramente pratici, come la mancanza di indicazioni e spiegazioni in indiano (due stranieri si sono fatti carico di tradurre tutto il materiale oggi in inglese e francese). Tutto per accrescere il lavoro già portato avanti dai mediatori culturali impegnati nell’ufficio stranieri. «Elementi fondamentali - dice Kezraji - per cui servirebbero anche sponsor». Si guarda a Camera di Commercio, industriali, artigiani.

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