sabato 28 febbraio 2009

Sanità e immigrazione: per Maroni il DDL che annulla il divieto di segnalazione per gli operatori sanitari non esclude il diritto alle cure

Sanità e immigrazione: per Maroni il DDL che annulla il divieto di segnalazione per gli operatori sanitari non esclude il diritto alle cure degli irregolari. In un’audizione alla Commissione bicamerale per l’infanzia, il titolare del Viminale sostiene che la norma allinea la legislazione italiana a quella europea e parla anche dei minori sbarcati e della necessità di nuovi CIE. Il testo approvato al Senato che abolisce l'obbligo per il personale sanitario di non segnalare gli immigrati clandestini “si può migliorare alla Camera” con il contributo delle Regioni e degli Enti locali “che sono i titolari delle competenze esclusive sulla sanità”. Lo ha dichiarato ieri il Ministro dell'Interno, Roberto Maroni, nel corso di una audizione alla Commissione bicamerale per l'Infanzia. Il responsabile del Viminale ha dato la sua disponibilità “a far in modo che le Regioni possano partecipare” alla fase di strutturazione delle prestazioni sanitarie “una volta venuto meno il divieto di segnalazione”. Per Maroni, il ruolo degli enti locali è fondamentale “per garantire quello che nessuno ha voluto far venir meno, cioè la salute di tutti, siano essi italiani o stranieri, regolari o meno. Principio questo mai messo in discussione”. Per il Ministro, l’abolizione del divieto allinea la legislazione italiana a quella europea. Oltre all’apporto delle Regioni nel dibattito alla Camera, Maroni ha ribadito la necessità di aumentare i Centri di identificazione ed espulsione. “Permane la necessità di aumentare queste strutture per garantire una accoglienza migliore”, ha spiegato il Ministro, “meglio avere due unità da mille persone che una che ne accoglie 1.500, in modo tale da sistemare come meritano di essere trattate delle persone umane”. Per Maroni occorre “fare in modo che ci siano più strutture, più adeguate e più capillari, sul territorio”. Nell’audizione, il titolare del Viminale ha tracciato un bilancio degli stranieri minorenni arrivati in Italia negli ultimi anni. Nel 2008 sono approdati sulle coste italiane 2.751 ragazzi stranieri. Di questi, 2.124 non accompagnati. “Un trend in aumento rispetto al 2007”, ha spiegato Maroni. L'anno precedente arrivarono infatti in Italia 2.180 minorenni (1.700 non accompagnati). Nei primi due mesi del 2009 sono sbarcati in Italia 138 minorenni provenienti da Egitto, Nigeria, Eritrea, Somalia, Tunisia e Ghana. Maroni ha poi sottolineato il problema della spesa. Il Viminale nel corso dello scorso anno ha rimborsato alle regioni 5,4 milioni di euro, e nel 2009 sono giunte al Ministero dell'Interno richieste per altri 3 milioni di euro.

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