martedì 12 maggio 2009

Immigrati/Verso revoca status rifugiato a leader protesta Milano

Lo denuncia consigliere di SC Maestri: Avviso per 4 da Questura Milano, 12 mag. (Apcom) - "Ieri pomeriggio la Questura di Milano ha notificato a quattro rappresentanti dei rifugiati politici del Corno d'Africa una convocazione per presentarsi davanti alla Commissione nazionale per il diritto d'asilo a Roma e un avviso sull'avvio per loro del procedimento di revoca dello status di rifugiato politico". E' quando denuncia Piero Maestri, consigliere provinciale di Milano di Sinistra Critica, in merito ai migranti, quasi tutti rifugiati politici o richiedenti asilo, che nelle scorse settimane si erano resi protagonisti di occupazioni, manifestazioni e vivaci proteste nel centro del capoluogo lombardo. "Il Questore ha poi negato ai rappresentanti del 'Comitato milanese di supporto ai rifugiati politici' un corteo che prevedeva di passare per il centro di Milano" continua il consigliere, sottolineando che il motivo addotto "è che sarebbe stato partecipato da quei rifugiati che nei giorni scorsi si sono resi protagonisti di troppe manifestazioni, gli stessi 'che hanno sempre tenuto comportamenti incostanti e scarsamente collaborativi con le forze dell'ordine e con le Istituzioni' creando 'turbative all'ordine pubblico e al sistema cittadino dei trasporti, per le quali sono pervenute telefonate e lettere di protesta dai cittadini, dall'Unione commercianti di Milano e dall'Assessorato regionale per il commercio'. Il corteo dunque si terrà domani alle 16 in porta Venezia a Milano e poi, invece di passare per il centro città, dovrebbe attraversare viale Majno per confluire davanti alla Prefettura dove si terrà un presidio alle 18 contro il Ddl Sicurezza. Secondo Maestri questi "due provvedimenti gravi e preoccupanti" sono "un ricatto verso i rifugiati, minacciati in questo modo di espulsione, magari rimandandoli nei loro Paesi o in qualche campo profughi ai confini degli stessi, dove già si trovano i famigliari di qualcuno di loro". "Un avvertimento decisamente non velato: chi protesta e rivendica i diritti sanciti dalle norme internazionali non ha diritto alla 'nostra accoglienza'" prosegue Maestri, concludendo che "non è possibile accettare questi divieti, non è possibile lasciare i rifugiati soli ad affrontare le pressioni che li vogliono sottomessi e silenziosi".

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