mercoledì 6 maggio 2009

IMMIGRAZIONE: SOCCORSI 2 BARCONI IN SICILIA. SFIORATA LA CRISI DIPLOMATICA CON MALTA

06 mag. - Due barconi carichi di migranti, sono stati soccorsi nel canale di Sicilia da un paio di motovedette italiane, ma il caso ha riacceso le rivalità mai risolte tra Italia e Malta sul soccorso ai naufraghi clandestini. Entrambe le imbarcazioni, con a bordo in totale 139 naufraghi avevano lanciato l'allarme stamane intorno alle 8, con un paio di telefoni satellitari. Si trovavano in acque di competenza maltese, ma La Valletta ha ordinato al comandante di un mercantile italiano, la "Lia Ievoli" proveniente dall'Adriatico e diretto a Gabes in Tunisia, di cambiare rotta e dirigere la prua verso i naufraghi. Quando però la nave è giunta nello specchio di mare indicato, non ha incrociato alcuna barca alla deriva. Salvati da navi italiane. I due barconi sono stati salvati invece da un paio di motovedette italiane che hanno rintracciato i migranti ad alcune miglie di distanza, verso Lampedusa, in un punto di mare diverso da quello segnalato inizialmente dalle autorità maltesi. Da quando avevano lanciato l'sos, i clandestini avevano proseguito a navigare alla cieca. Issati a bordo delle navi della guardia costiera, i naufraghi saranno trasferiti nel centro di prima accoglienza dell'isola siciliana. La vicenda dei due barconi carichi di migranti, fermi nel Canale di Sicilia, fa rialzare la tensione tra Italia e Malta. Mentre sono in corso i contatti tra i due Paesi per l'organizzazione dei soccorsi, arriva un duro attacco dal premier maltese, Lawrence Gonzi, all'indirizzo dell'Italia. Secondo il sito on-line del "Times of Malta", Gonzi si e' detto "disgustato dal sentire che ci sono altri Paesi nel Mediterraneo che si rifiutano di soccorrere persone che sono in pericolo". "Noi abbiamo obblighi morali, etici e giuridici. Chiariremo che interverremo tutte le volte che le vite delle persone sono in pericolo. Tuttavia lo faremo all'interno dei parametri del diritto internazionale. Nell'ultimo caso, le forze italiane sarebbero dovute intervenire perche' l'imbarcazione in difficolta' era piu' vicina a Lampedusa". Il sottosegretario agli Esteri Stefania Craxi respinge le accuse al mittente: "La Guardia Costiera italiana ogni giorno salva la vita di centinaia di disperati anche ben lontano dalle acque territoriali di nostra competenza. Siamo proprio sicuri che altri Paesi che si affacciano sul Mediterraneo sostengano i nostri stessi sforzi?" Una crisi diplomatica che ricorda quella successiva al caso Pinar, il cargo bloccato in alto mare dopo aver soccorso 140 profughi, e autorizzato a sbarcare i clandestini a Porto Empedocle solo dopo quattro giorni.

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