domenica 31 maggio 2009

Italia minacciata in materia di diritti umani 30/05/2009

Italia bocciata in materia di diritti umani. Mica una materia qualunque se si pensa che si tratta di diritti sanciti più o meno due secoli fa, di diritti che più di tutto rendono un Paese democratico o meno. Ebbene, in Italia sembrano passati in secondo piano, a colpi di legge approvate senza troppe difficoltà. Nessuno reagisce o almeno così sembra, perché tanto è sempre ‘tutto inutile’, vano. Chi ci prova si sente dire esattamente questo, e allora sono sempre di più quelli che mollano la presa chinando la testa anche davanti a qualsiasi provvedimento. La notizia di ieri però, per quanto il più ‘altolocato’ mondo dei media l’abbia accuratamente snobbata, ha un certo peso soprattutto perché viene direttamente da Amnesty International, fonte eminente se si parla di diritti umani. Il rapporto, presentato a Londra, Roma e in altre capitali concentra la sua analisi su 157 Paesi mettendo in evidenza profonde lacune amministrative, imputabili a cause diverse a seconda del territorio che si prende in considerazione. Christine Weise, presidente della sezione italiana di Amnesty Iternational ha dichiarato che “dietro alla crisi economica si cela una esplosiva crisi dei diritti umani”. Come darle torto, specialmente se si fa riferimento alle politiche nazionali italiane, sotto gli occhi di tutti o forse solo di pochi. La Weise ha anche espresso il suo parere proprio a proposito degli ultimi provvedimenti di casa nostra, definendo il respingimento dei barconi di migranti verso le coste libiche come “un nuovo tipo di violazione dei diritti umani” e per questo “l’Italia è responsabile di ciò che accadrà ad ognuna delle persone riportate in Libia”. Secondo l’Ong infatti, “i richiedenti asilo, il cui dovere di protezione è sancito dalle convenzioni internazionali firmate anche dal nostro Paese, sono a rischio di persecuzioni, torture e altre gravi violazioni dei diritti umani, visto che la Libia non ha una procedura d'asilo e non offre protezione a migranti e rifugiati”. Insomma, il pacchetto sicurezza proposto dal governo italiano (in attesa di approvazione al Senato) non piace agli organi di tutela dei diritti umani, che lo condannano senza troppi giri di parole concludendo che le norme previste, produrranno conseguenze del tutto contrarie a quelle auspicate. Si tratta dunque di un pacchetto sicurezza destinato a generare maggiore insicurezza, e anche in Italia sembra che qualcuno l’abbia capito. Si tratta della Toscana, che facendo ricorso a tutti i mezzi in suo possesso, sta provando ad opporsi strenuamente a quel famoso ‘pacchetto sicurezza’ che proprio non condivide. L’idea è quella di varare una legge in totale contrasto dalla normativa nazionale che, dissociandosi completamente da essa garantisce, per gli immigrati regolari e non, l’assistenza medica (per la maggior parte dei servizi gratuita) senza provvedere alla segnalazione presso l’autorità giudiziaria, nel caso si tratti di un clandestino. Così il caso toscano diventa in un batter d’occhio un caso nazionale, che infiamma gli ultimi scorci di campagna elettorale. In un’intervista rilasciata all’emittente Italia 7, Berlusconi liquida subito il tentativo portato avanti dalla Regione Toscana, affermando: “Questa contro-legge è qualcosa di insensato che veramente risiede nel fatto che la sinistra ha effettuato un cambiamento del Titolo V della Costituzione, assegnando alle Regione dei poteri che ciascuna Regione esercita per conto proprio, molto spesso addirittura in totale distonia rispetto all’interesse del Paese”. Mentre il Pdl pensa già alla proposta di un referendum abrogativo nel caso la legge riuscisse ad essere approvata, D’Alema difende la linea Martini, in quanto solo “con il riconoscimento dei diritti delle persone” si riuscirà a favorire “la sicurezza e l’ordine pubblico”. In questo circo di battute e contro-battute, la questione è per ora rimandata al risultato insindacabile del voto. La maggioranza sembra coesa nel voler appoggiare il provvedimento e questo, quando tutto intorno tace, è già abbastanza rilevante. Perché si tratta di una reazione, di un segno, di un’opposizione a cui purtroppo ci stiamo disabituando. Perché si tratta del principio di uguaglianza tra tutti gli esseri umani. http://www.055news.it/notizia.asp?idn=27570

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