domenica 31 maggio 2009

L'Africa ringrazia il Papa

Lo stato africano del Burkina Faso difende il papa per le sue dichiarazioni sulla lotta all'Aids, rilasciate lo scorso marzo in viaggio verso l'Africa e che gli hanno attirato critiche da alcuni parlamenti e politici europei, tra cui la Camera del Belgio a la cancelliera tedesca Angela Merkel. GIACOMO GALEAZZI Lo stato africano del Burkina Faso difende il papa per le sue dichiarazioni sulla lotta all'Aids, rilasciate lo scorso marzo in viaggio verso l'Africa e che gli hanno attirato critiche da alcuni parlamenti e politici europei, tra cui la Camera del Belgio a la cancelliera tedesca Angela Merkel. «Alcuni criticano la posizione della Chiesa» sulla lotta all'Aids «pretendendo di difendere gli africani», ma il Burkina Faso «rende omaggio» all'insegnamento del papa sulla lotta a questa pandemia. Lo ha detto il nuovo ambasciatore del Burkina Faso, Beyon Luc Adolphe Tiao, nel suo discorso al papa in occasione della presentazione delle lettere credenziali. «Qui da noi, - ha spiegato il diplomatico - l'imam, il sacerdote e il capo consuetudinario lavorano di concerto: tutti hanno l'obiettivo di combattere lo stesso male. Focalizzarsi sul preservativo, significa non occuparsi del problema dell'Aids». L'ambasciatore ha detto di aver «constatato di persona», nel corso del viaggio papale in Africa, «l'intolleranza religiosa che ha effetti tanto devastanti nel mondo». «La scena internazionale è stata dominata qualche tempo fa da interpretazioni, riteniamo improprie - ha detto l'ambasciatore a Benedetto XVI - di alcune sue decisioni e dichiarazioni; la polarizzazione e l'attenzione sulla questione del preservativo ha completamente occultato l'essenza del suo pensiero su quella terribile pandemia del secolo che è l'Aids». «Sono lieto di assicurarla - ha aggiunto l'ambasciatore del Burkina Faso - che in Africa, dove questo male colpisce di più, l'essenza del suo pensiero è stata ben compresa da milioni di fedeli e anche dalle autorità politiche». «Al di là di ogni polemica - ha sottolineato il diplomatico africano rivolto al papa - rendiamo omaggio al coraggio con il quale lei interpella ogni uomo e ogni donna dinanzi a un male il cui sradicamento fa appello prima di tutto a una concezione responsabile e morale della sessualità». http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=242&ID_articolo=403&ID_sezione=524&sezione=

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