giovedì 21 maggio 2009

"Per un pugno di voti il migrante diventa un nemico"

Roma, 20-05-2009 "L'auspicio e' che i senatori, nell'esaminare il testo che ora approda a Palazzo Madama - afferma Famiglia Cristiana - siano piu' lungimiranti dei loro colleghi di Montecitorio, e tengano presenti le osservazioni dell'Onu, togliendo il sigillo xenofobo che una minoranza politica ha imposto al Paese". "Per un pugno di voti in piu', il migrante e' un nemico": e' un titolo forte quello scelto da 'Famiglia Cristiana' che, sulle sue pagine, continua la battaglia a favore del principio di accoglienza per gli immigrati, puntando il dito contro le decisioni dell'esecutivo sul tema dell'immigrazione. Unhcr a Unione euorpea: serve un incontro paesi Mediterraneo L'Alto commissariato dell'Onu per i rifugati ha scritto alla Ue auspicando un incontro tra Italia, Malta, Libia e Unhcr sull'immigrazione. L'Alto commissario Antonio Guterres ha scritto ieri al vice presidente della Commissione europea Jacques Barrot per chiedere di considerare l'opportunita' di convocare un incontro per lavorare ad una strategia comune mirata a una risposta piu' soddisfacente all'immigrazione irregolare nel Mediterraneo dopo i respingimenti dell'Italia. L'editoriale di Famiglia Cristiana "Lo 'stigma' del reato di clandestinita' - si legge in un editoriale pubblicato in prima pagina sul numero di questa settimana - crea le condizioni perche' i migranti vengano messi fuori dal consorzio umano. Si continua ad attizzare il fuoco della paura, tutto per una manciata di voti in piu'. Abbiamo trasformato il migrante in 'diverso', in nemico. La deriva xenofoba che sta prendendo piede in Italia dovrebbe preoccupare tutti, i cattolici in particolare". C'e' anche una critica rivolta alle parrocchie. "L'indifferenza e il gelo della chiusura soffiano anche nelle parrocchie. Possibile che i cattolici facciano prevalere la paura e un 'pacchetto propaganda' sui princi'pi evangelici?". "Con il voto di fiducia sul pacchetto sicurezza - prosegue l'editoriale - il Parlamento e' stato espropriato della liberta' di coscienza su un tema molto delicato che riguarda la vita di uomini, donne e bambini". "Il disegno di legge sulla sicurezza approvato dalla Camera con il voto di fiducia (evidentemente nella maggioranza c'e' qualche 'mal di pancia'), si intreccia con i respingimenti dei clandestini verso la Libia, ignorando i piu' elementari diritti d'asilo di chi fugge da guerra, tortura e, spesso, da una condanna a morte. Che ne sara' di questa gente una volta fatta sbarcare sul suolo libico - si domanda il settimanale dei Paolini - in un Paese che non riconosce le convenzioni internazionali sui rifugiati?". "Perche' l'Italia, da sempre considerata la culla del diritto e della civilta' giuridica, Paese di profonde radici cristiane - prosegue il settimanale diretto da don Antonio Sciortino - antepone qualsiasi esigenza di sicurezza (vera o fittizia) ai diritti inalienabili dell'uomo? Sarebbe stata molto piu' efficace una seria politica di programmazione dei flussi e di sanatorie per regolarizzare quegli stranieri gia' inseriti nella societa', come le badanti, che svolgono un ruolo prezioso e, molto spesso, insostituibile". "L'auspicio e' che i senatori, nell'esaminare il testo che ora approda a Palazzo Madama - afferma 'Famiglia Cristiana' - siano piu' lungimiranti dei loro colleghi di Montecitorio, e tengano presenti le osservazioni dell'Onu, togliendo il sigillo xenofobo che una minoranza politica ha imposto al Paese. Il disegno di legge ha gia' suscitato le reazioni negative della comunita' ecclesiale, dell'associazionismo cattolico, dalle Acli alla Caritas a Sant'Egidio". Per 'Famiglia Cristiana', "grandi preoccupazioni sorgono per le difficolta' al riconoscimento dei figli nati in Italia da madri clandestine senza passaporto, i cosiddetti 'bambini invisibili', liquidate frettolosamente come 'panzane' o 'stupidaggini' da esponenti del Governo. In realta' e' un problema reale che rischia di farci scivolare nella barbarie".

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