venerdì 29 maggio 2009

Primo incontro degli "Appuntamenti con la storia di Messina"

Ha destato molto interesse il primo incontro degli “Appuntamenti con la Storia di Messina” organizzato dall’Associazione Amici del Museo di Messina, nell’ambito delle proprie attività culturali, con lo scopo di divulgare la storia della Città dello Stretto attraverso argomenti inediti e poco conosciuti. L’appuntamento svoltosi ieri pomeriggio, presso l’Aula Magna dell’Istituto Tecnico Commerciale “Antonio Maria Jaci” ha visto la relazione dello storico locale Alessandro Fumia che ha parlato brillantemente di un grande messinese totalmente sconosciuto ai suoi concittadini: il navigatore e diplomatico Pietro Rombulo. L’intervento è stato introdotto dal saluto del Prof. Carlo Davoli, Preside dell’Istituto Tecnico che ha ospitato l’iniziativa, e del Dott. Franz Riccobono, Presidente dell’Associazione Amici del Museo. Pietro Rombulo nacque a Messina nel 1385. Fin da giovane incominciò a viaggiare per l'Italia ma anche per la Provenza e la Spagna. In seguito si spinse fin sulla costa Egiziana presso Alessandria, dove vi dimorerà tre anni. Entrato a far parte nella cerchia dei mercanti genovesi, si spinse fino al Cairo dove fu costretto a fuggire dopo essere venuto in possesso dell'eredità di un valente mercante genovese. Imbarcatosi su una galea etiope sfuggì alla mano della giustizia fatimida recandosi presso il regno di re David I, Negus di Etiopia. Dimorò in quel regno per circa mezzo secolo sotto la protezione diretta del sovrano. Nei regni prima di Hizba Nan (1430-33) e poi di Zara Yaqub (1434-50) svolse come ambasciatore e come primo ministro importanti incarichi. Navigò l'Oceano Indiano toccando le rotte del Bangladesh, dell'India fino a spingersi verso il regno del Chatai. Viaggiò inoltre sopra i mari della costa del centro Africa e fino in Madagascar dove intensificò i rapporti fra l'Imperatore di Etiopia. Uno dei più grandi diplomatici di tutti i tempi che ebbe rapporti con re ed imperatori di mezzo mondo. Divenne pure il perno di un grande progetto strategico militare di valenza continentale voluto da papa Eugenio IV, in combutta con il re aragonese Alfonso il Magnanimo e l'imperatore di Bisanzio Giovanni VIII Paleologo, per sconfiggere i Saraceni aprendo di fatto trattative con l'imperatore Etiope Hizba Nan e la Chiesa Cristiano-Nestoriana. Si ricorda a tale scopo un suo viaggio ufficiale a Costantinopoli nel 1432 e successivamente a Napoli nel 1450 dove incontrò il frate domenicano Pietro Ranzano che scrisse in un codice della vita e delle sue opere. Questo scritto è l’unico che mantenne così la memoria in Italia, del più grande navigatore messinese e siciliano di tutti i tempi. Numerosi sono gli studi su Pietro Rombulo effettuati dalle più importanti università europee e americane ma purtroppo Messina, la sua città di origine, lo sconosce totalmente. Recentemente Palermo gli ha dedicato un'importante strada mentre a Messina nulla ricorda il suo nome. L’incontro di Giugno degli “Appuntamenti con la Storia di Messina” tratterà su Ferdinando II di Borbone e la Città di Messina nel 150° anniversario della morte del sovrano duosiciliano. Donatella Donato http://www.omniapress.net/news.asp?id=4519

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