mercoledì 6 maggio 2009

U.E. - ITALIA Ddl sicurezza. Preoccupazione Alto Commissario Onu per i rifugiati

Il ddl sicurezza, su cui probabilmente il Governo domani porra' la fiducia 'interviene in ambiti come l'immigrazione, avallando il concetto che i migranti sono una minaccia'. Cosi' l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) interviene sul provvedimento 'il cui approccio finisce per criminalizzare lo straniero'. Anche le ronde, inserite nel ddl, 'sono state pensate in prospettiva anti-immigrazione', mentre secondo l'Unhcr 'nell'ultimo anno sono stati anche gli immigrati ad essere vittime di atti di violenza e dunque la loro sicurezza andrebbe tutelata'. 'La gestione dell'immigrazione - sottolinea la portavoce dell'Unhcr, Laura Bordrini - non puo' tradursi in misure che rendono la vita del migrante ancora piu' difficile. Le politiche di immigrazione dovrebbero andare al di la' dei problemi di sicurezza per sviluppare l'inclusione e l'inserimento sociale'. E, secondo Laura Boldrini, proprio l'integrazione resta 'l'anello debole' anche per quanto riguarda i rifugiati, per i problemi di coordinamento tra governo centrale ed enti locali e la scarsezza di risorse. E in particolare sul reato di ingresso irregolare e sull'aggravante di clandestinita' per i crimini commessi da migranti, che si accentrano le critiche dell'Unhcr. 'Per i richiedenti asilo - sottolinea Boldrini - si sospende il procedimento per ingresso clandestino, ma e' necessario prevedere che la sospensione arrivi fino all'ultimo passaggio procedurale e cioe' alla sentenza definitiva sul ricorso'. L'aggravante di clandestinita', inoltre, secondo l'Unhcr 'intacca il principio di uguaglianza e non discriminazione davanti alla legge'. Poi, invece di allungare il periodo di trattenimento nei centri di identificazione che, secondo Laura Boldrini, non necessariamente potrebbe migliorare le procedure di identificazione, sarebbe piu' efficace 'potenziare il meccanismo del rimpatrio volontario di cui ora gli immigrati irregolari non possono usufruire'.

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