venerdì 26 giugno 2009

Riccardi: «Così i fascisti trucidarono i cristiani» 18 giugno 2009

Il fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi, storico, ricorda che il fascismo trucidò «centinaia di monaci, cantori, giovani, diaconi» nel corso dell’esperienza coloniale in Etiopia. «Non si deve dimenticare che questa Chiesa ha conosciuto numerosi nuovi martiri, martiri del Novecento, prima di tutto durante l’occupazione fascista», ha detto Riccardi introducendo stamane il convegno “Etiopia: un cristianesimo africano” a Roma. «Mi sono recato al grande monastero di Debra Libanos, uno dei cuori di questa Chiesa monastica e di popolo. Di fronte al monastero - ha proseguito Riccardi - un tumulo ricorda le centinaia di monaci, cantori, giovani, diaconi, trucidati. Il maresciallo Graziani eseguì con durezza il terribile ordine ricevuto da Mussolini: “Tutti i civili e religiosi comunque sospetti devono essere passati per le armi e senza indugi”». All’incontro è intervenuto, tra gli altri, il patriarca della chiesa ortodossa in Etiopia Abuna Paulos, ricevuto più tardi dal Papa in Vaticano. «Sua Santità - ha detto Riccardi - rappresenta, con la sua stessa persona, una parte importante di questa storia. Giovane ha conosciuta la violenza dell’occupazione italiana e fascista, che ha duramente colpito lo Stato etiopico e la Chiesa ortodossa Tewahido».

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