venerdì 18 dicembre 2009

"Su immigrati e giustiza non si può delegare alla Ue"

Il presidente della Repubblica chiede di garantire il diritto d'asilo a chi ne ha diritto E invita comunque a un coordinamento con Bruxelles, o con la Corte Europea di Strasburgo Per il capo dello Stato tali questioni, "al centro di forti controversie" vanno risolte in Italia, sia pure tenendo conto delle norme internazionali FIRENZE - "Non bisogna cadere nell'errore che l'Ue debba fare tutto e risolvere i problemi che debbono essere affrontati qui, in Italia". Lo dice il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, riferendosi in particolare ai problemi legati agli immigrati e alla giustizia. Napolitano è intervenuto a un convegno per l'inaugurazione della nuova sede dell'archivio storico europeo a Villa Salviati, a Firenze. Le politiche su questi temi in Italia, ha ricordato Napolitano, "sono oggi al centro di forti controversie, tensioni e molteplici spinte propositive, ma non si deve cadere nell'errore che la Ue debba fare tutto per risolvere i problemi che vanno affrontati qui". Il che non significa certo sminuire l'importanza dell'Unione Europea: "L'Europa in quanto tale è destinata all'irrilevanza, al declino se non riesce ad operare come soggetto unitario nello scenario internazionale", secondo il presidente. Nelle politiche per gli immigrati, sostiene Napolitano, "C'è una sovrapposizione impropria tra immigrazione e richiesta di asilo". "Penso piuttosto a standard comuni per i richiedenti asilo - ha detto il presidente riferendosi a politiche comunitarie sul tema - diritto garantito da convenzioni internazionali. Per l'immigrazione, nella Ue c'è una molteplicità di politiche che non è semplice ricondurre all'unità". "Il confronto - ha poi aggiunto il Capo dello Stato- deve dar luogo a dei coordinamenti in sede europea, e può prevedere luoghi di coordinamento delle controversie o istanze di appello, come ad esempio la Corte Europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo".

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