domenica 17 gennaio 2010

Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato sul tema dei minori

Si celebra questa domenica la 96.ma Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, sul tema “I migranti e i rifugiati minorenni”; in Italia, la Regione scelta per ospitare quest’anno la manifestazione nazionale è la Campania. Il Messaggio del Papa per la Giornata si apre sottolineando alcuni aspetti del fenomeno migratorio, quali il numero di persone coinvolte, le problematiche sociali, politiche, culturali e religiosi che esso comporta, le sfide poste alle comunità nazionali e a quella internazionale. In quanto al tema di quest’anno – scrive il Papa – esso “tocca un aspetto che i cristiani valutano con grande attenzione, memori del monito di Cristo, il quale nel giudizio finale considererà riferito a Lui stesso tutto ciò che è stato fatto o negato «a uno solo di questi più piccoli»" (cfr Mt 25, 40.45). Un’esperienza, quella della migrazione – ricorda Benedetto XVI - sperimentata da Gesù stesso, allorché da bambino dovette rifugiarsi in Egitto, per sfuggire alle minacce di Erode. Nonostante il dettato della Convenzione dei Diritti del Bambino circa la salvaguardia dell’interesse del minore e il riconoscimento dei suoi diritti fondamentali – prosegue il Messaggio – di fatto tanti minori “sono lasciati in abbandono e, in vari modi, si ritrovano a rischio di sfruttamento”. In proposito il Papa cita il messaggio inviato da Giovanni Paolo II il 22 settembre 1990 al segretario generale dell’ONU in occasione del Vertice Mondiale per i Bambini, in cui il Papa scriveva: “Sono testimone della straziante condizione di milioni di bambini di ogni continente. Essi sono più vulnerabili perché meno capaci di far sentire la loro voce”. Benedetto XVI formula quindi l’auspicio che ai migranti minorenni sia riservata la giusta attenzione per favorire il loro sviluppo fisico, culturale, spirituale e morale, rilevando inoltre i disagi e le difficoltà che la vita in un paese straniero non manca di comportare in assenza di effettivi punti di riferimento. Il documento passa poi a considerare un particolare aspetto della migrazione minorile, quello dei ragazzi nati nei Paesi di accoglienza e dei bambini che si ricongiungono in un secondo momento ai genitori emigrati, sperimentando una situazione di duplice appartenenza culturale; di qui l’importanza – afferma il Santo Padre – di assicurare loro la possibilità della frequenza scolastica e di favorire il loro inserimento nel mondo del lavoro, per facilitarne l’integrazione sociale. “Non si dimentichi mai – ammonisce – che l’adolescenza rappresenta una tappa fondamentale per la formazione dell’essere umano”. Segue una riflessione sui minori rifugiati richiedenti asilo, sempre più numerosi, un fenomeno “da valutare con attenzione e da affrontare con azioni coordinate, con adatte misure di prevenzione, di protezione e di accoglienza”. Infine il Papa si rivolge alle parrocchie e alle associazioni cattoliche, esprimendo la sua gratitudine per il loro impegno nei confronti delle necessità dei migranti, e invita “tutti i cristiani a prendere consapevolezza della sfida sociale e pastorale che pone la condizione dei minori migranti e rifugiati”. Alla luce delle parole di Gesù “Ero forestiero e mi avete ospitato” (Mt 25, 35) e del comandamento centrale che Egli ci ha lasciato – quello dell’amore di Dio, unito all’amore del prossimo (cfr Mt 22, 37-39), Benedetto XVI conclude rilevando come “ogni intervento concreto debba nutrirsi prima di tutto di fede nell’azione della grazia e della Provvidenza divina. In tal modo anche l’accoglienza verso lo straniero “diviene annuncio del Vangelo della solidarietà, che la Chiesa proclama quando apre le sue braccia e opera perché siano rispettati i diritti dei migranti e dei rifugiati, stimolando i responsabili delle Nazioni, degli Organismi e delle istituzioni internazionali perché promuovano opportune iniziative a loro sostegno”. (M.V.)

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