sabato 30 gennaio 2010

SALUTE:DERMATOLOGI IN AFRICA PER STUDIO MALATTIE DIMENTICATE

(ANSA) - ROMA, 29 GEN - Camici bianchi in Africa per studiare le malattie 'dimenticate', ovvero quelle patologie soprattutto dermatologiche molto diffuse nel continente nero e spesso sconosciute in Occidente ma che, con il crescente flusso di immigrati, iniziano a presentarsi anche agli occhi, in vari casi impreparati, dei nostri medici. Nasce con questo obiettivo il 'Progetto Etiopia', promosso dall'Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e il contrasto delle malattie della poverta' (Inmp) e l'azienda dermocosmetica Vichy. Grazie alla collaborazione Inmp-Vichy, quindici giovani medici specializzandi in dermatologia, da varie universita' italiane, potranno seguire uno statge di 60 giorni presso l'Italian Dermatologiocal Centre (Idc) dell'Ayder University di Mekele (cui da anni l'Inmp offre supporto clinico, scientifico e didattico), nella regione del Tigray nel nord dell'Etiopia, con il riconoscimento delle autorita' etiopi e l'aiuto di tutor italiani e africani. Il fine e' chiaro: fornire ai medici strumenti ed esperienza per riconoscere precocemente e trattare patologie 'dimenticate', dalla scabbia alla difterite, dal tetano alla poliomelite. In un'area di oltre 50mila Km quadrati e dove vivono 5 mln di persone con una scarsissima presenza di medici, l'Idc ha effettuato, dal 2005 ad oggi, oltre 45mila visite e piu' di 2mila ricoveri. Il 60% delle diagnosi ha riguardato patologie dermatologiche annoverate tra le prime dieci cause di mortalita' nel Tigray, riscontrate in oltre il 30% dei casi su bambini. Proprio in questo scenario si misureranno e verranno formati i medici del Progetto Etiopia. Con un obiettivo: acquisire conoscenze specifiche che li aiutino nella gestione dei pazienti provenienti dal sud del mondo, sempre piu' numerosi, una volta tornati a casa. Ed il fine, ha sottolineato il direttore dell'Inmp Aldo Morrone, e' anche ''favorire, attraverso appropriate e tempestive cure mediche, l'integrazione delle popolazioni migranti in Italia''. (ANSA).

Nessun commento: