mercoledì 11 agosto 2010

ETIOPIA: MENO RESTRIZIONI PER I RIFUGIATI ERITREI NEI CAMPI

L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ritiene molto incoraggiante la decisione della scorsa settimana in base alla quale le autorità etiopi allenteranno le restrizioni di movimento per i rifugiati eritrei sulla base di un programma chiamato “fuori dal campo”. Questa nuova politica permetterà ai rifugiati eritrei di vivere fuori dai campi in qualunque parte del Paese, purché siano in grado di provvedere economicamente a se stessi o abbiano un parente o amico in Etiopia che si assuma la responsabilità di mantenerli. Questa decisione è il risultato dei dialoghi intercorsi tra l’UNHCR e il governo etiope. Poiché l’Etiopia e l’Eritrea costituivano un’unica entità politica fino al referendum del 1993, la nuova politica è anche una risposta al desiderio dei rifugiati di rapporti interpersonali più stretti fra i due paesi. Dall’inizio del conflitto tra Etiopia ed Eritrea alla fine degli anni ’90, oltre 60mila eritrei si sono rifugiati in Etiopia. L’UNHCR accoglie con favore la nuova linea politica, visto che introduce ufficialmente in Etiopia un nuovo atteggiamento verso l’ospitalità nei confronti dei rifugiati. Oltre a permettere ai rifugiati di vivere negli insediamenti urbani, segna anche un miglioramento nelle loro possibilità di accesso ai servizi e incoraggia l’integrazione con le comunità ospitanti. Ci si augura che il completo sviluppo di questa politica possa portare a una riduzione dei costi di assistenza ai rifugiati, visto che coloro che beneficeranno del programma si autofinanzieranno, soprattutto attraverso meccanismi di assistenza familiare. È speranza dell’UNHCR che questa decisione possa essere estesa anche a rifugiati di altre nazionalità. Molti somali e altri rifugiati vivono già nei paesi e nelle città etiopi e questo è noto alle autorità. Oggi l’Etiopia ospita circa 138mila rifugiati, tra cui somali, eritrei e sudanesi. Oltre 36mila rifugiati eritrei vivono in tre campi e due centri comunitari in procinto di essere trasformati anch’essi in campi per rifugiati. Qualunque rifugiato eritreo che risiede in un campo e non ha precedenti criminali, ha diritto di beneficiare del programma. Molti eritrei trovano lavoro in nero in Etiopia e solitamente il governo tollera questa pratica. La nuova politica prevede opportunità di formazione professionale e di istruzione che potranno dare ai rifugiati ulteriori mezzi di sostentamento. Secondo l’ufficio UNHCR di Addis Abeba, da quando la scorsa settimana è entrata in vigore questa legge, sembra siano molti i rifugiati eritrei che stanno prendendo in considerazione questa nuova opportunità.

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