sabato 11 dicembre 2010

Immigrati, Onu invita Ue a non respingere chi chiede asilo

di Stephanie Nebehay GINEVRA (Reuters) - L'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati ha invitato oggi l'Unione europea e i suoi stati membri a garantire che i più stretti controlli alle frontiere non tengano fuori coloro che chiedono asilo perché vittime di violenze o persecuzioni. Secondo l'Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (Acnur), è calato il numero di immigrati irregolari e di richiedenti asilo che raggiungono l'Europa attraverso il Mediterraneo centrale a causa dei pattugliamenti in mare e dei cosiddetti "respingimenti", soprattutto da parte dell'Italia. E' aumentato il numero di persone che arriva via terra dalla Turchia attraverso la Grecia, dove agenti di Frontex, l'agenzia Ue per le frontiere, sono stati dispiegati per cercare di rallentare il flusso di immigrati, dice l'Acnur. "La nostra preoccupazione è che nel suo sforzo per contrastare l'immigrazione irregolare, l'Europa non dimentichi che tra coloro che cercano di entrare nella Ue ci sono persone che necessitano di protezione internazionale e che rischiano la loro vita", ha detto il portavoce dell'Acnur Andrej Mahecic durante un'informativa alla stampa. Molti fuggono da conflitti o da abusi in Afghanistan, Iraq e Iran, ha detto il portavoce. Prima dei respingimenti, si trattava soprattutto di africani, dal Sudan, dall'Eritrea e dalla Somalia. Antonio Guterres, Alto Commissario per i Rifugiati, ha detto in un discorso nei giorni scorsi che molti richiedenti asilo si vedono negare la protezione. "Alla radice di alcune delle disposizioni e interpretazioni della legge restrittive, di politiche pratiche che stanno facendo aumentare la mancanza di protezione, c'è un ritorno di razzismo e xenofobia". SPOSTARE IL PROBLEMA Italia, Grecia, Cipro e Malta hanno registrato forti cali negli arrivi via mare nell'anno passato, secondo l'Acnur. Sono circa 8.800 le persone giunte via mare in questi quattro paesi fino a ottobre, contro i 32.000 dello stesso periodo del 2009. L'Italia, che è stata a un lungo uno dei primi punti di ingresso per gli africani che cercavano di emigrare in Europa, si è assicurata l'anno scorso il sostegno della Libia per bloccare il flusso di migranti irregolari verso le sue coste. "Il blocco degli arrivi dal mare non sta risolvendo il problema, ma lo sta spostando altrove", ha detto Mahecic. Nella regione greca di Evros, c'è stato un parallelo forte aumento di arrivi via terra, con 38.992 censite fino a ottobre rispetto ai 7.574 dello stesso periodo del 2009. Ma i richiedenti asilo in Grecia hanno un "trascurabile possibilità" di vedersi riconosciuto lo status di rifugiati, ha detto il portavoce. Meno dell'1% di coloro che chiedono asilo nel paese vengono poi riconosciuti come profughi o hanno altre forme di protezione. "Le polizia di frontiera che bloccano indiscriminatamente gli arrivi incoraggiano i richiedenti asilo a provare ogni rotta, anche la più rischiosa e disperata, per mettersi in salvo, ragione per la quale un crescente numero di persone che cercano asilo si ritrovano nelle mani di reti di trafficanti di persone", ha detto il portavoce.

Nessun commento: