lunedì 27 dicembre 2010

Lettera Aperta

“Dalla rivoluzione dei kayak alle lettere aperte” Posted by 25 Stile Libero on Dec 26th, 2010 // Il mio amico Alexandre, che intervistai poco tempo fa in occasione della sua circumnavigazione dell’isola di Lampedusa per protestare contro la politica d’immigrazione adottata dal nostro Paese nei confronti degli Stati del Nord Africa che si affacciano sul Mediterraneo, ed in particolar modo della Libia, oggi mi ha girato la lettera del Presidente dell’Agenzia Habeshia Don Mussie Zerai. Zerai lancia un appello forte e chiaro alla Comunità Europea, alle ONG, alle Istituzioni del nostro Paese e di tutti quelli che si affacciano sul Mediterraneo affinché venga posta la parola “fine” al traffico di clandestini e dei loro organi. Molto si è raccontato, ma non sembra avere assunto particolare importanza. Non per gli occhi e le orecchie intorpidite dal niente. In fondo il supporto minimo che possiamo dare alla causa, dopo esserci documentati, è quello di veicolare gli appelli e le lettere. Di fare girare le notizie sulla rete e incrementare i contatti. E’ almeno un segnale d’inizio. “L’anno che si chiude è un anno difficilissimo per molti profughi che fuggono da situazioni drammatiche, respinti dall’Europa, incarcerati dai Paesi Nord africani, persone indesiderate dall’Occidente. Questa estate abbiamo assistito all’emergenza di profughi in Libia che tutt’ora non ha trovato soluzione e che, in questi giorni di festività natalizie, ci chiedono di non essere dimenticati al loro destino. Oggi viviamo un’altra emergenza: quella dei profughi ostaggi nel deserto del Sinai. Siamo spettatori del fallimento degli Stati che non sono capaci di adottare politiche per contrastare il traffico di esseri umani che determina l’arricchimento dei trafficanti, di organi umani, mentre perde terreno il diritto. Con il diritto la dignità umana, calpestata, senza che i paesi “civili”, distratti dal consumismo e dalle chiacchere, intervengono per salvare centinaia di profughi sequestrati da un mercato balordo, non tanto lontani ma alle porte dell’Europa. Un Natale molto amaro per noi che stiamo seguendo, giorno dopo giorno, la vicenda di queste persone fuggite per cercare protezione in Europa e che, invece, hanno trovato morte, tortura, stupri e violenze di ogni genere. Non ci stanchiamo di lanciare un appello a tutti: Istituzioni, Organizzazioni umanitarie, persone di buona volontà per chiedere con forza che gli stati coinvolti in questa vicenda, Egitto, Israele e l’Autorità Palestinese nella striscia di Gaza facciano un fronte comune per combattere il crimine del traffico di esseri umani e dei loro organi. Ci appelliamo affinché vengano liberati tutti gli ostaggi nelle mani dei trafficanti. Chiediamo alla Comunità Europea di assumersi delle responsabilità, di creare un percorso d’ingresso per richiedenti asilo e profughi che vengono a cercare protezione, ora bloccati nei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo”. Don Mussie Zerai Presidente Agenzia Habeshia Agenzia Habeshia per la Cooperazione allo Sviluppo. E-mail: agenzia_habeshia@yahoo.it David Giacanelli

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