sabato 4 dicembre 2010

Localizzati i migranti eritrei rapiti dai trafficanti nel Sinai. Coordinate sono già state trasmesse all’Onu e al governo italiano

Esteri – Roma, 4 dic. (Apcom) – I profughi africani sequestrati da oltre un mese nel deserto del Sinai sono stati localizzati in una località a circa 50 chilometri dal confine con Israele. Stando a quanto riporta oggi Avvenire, le coordinate non solo del luogo, ma anche dell’edificio in cui sono tenuti segregati i 250 migranti, tra cui 74 eritrei, sono già state trasmesse all’Alto commissariato Onu per i rifugiati e alle autorità diplomatiche italiane. I trafficanti di uomini che li hanno sequestrati chiedono 8.000 dollari a testa per la loro liberazione. I pagamenti sono stati chiesti con il cellulare ai parenti che fanno parte della diaspora eritrea sparsa nel mondo, compresa l’Italia, stando a quanto precisato da don Mosè Zerai, unico contatto telefonico dall’Italia con gli ostaggi. “Alcuni hanno versato somme da 500-1000 dollari per calmare i banditi ed evitare ai parenti le botte quotidiane”, racconta don Mosè. Nei giorni scorsi, sei migranti sono stati uccisi. Un gruppo di associazioni umanitarie, tra cui EveryOne, l’agenzia di cooperazione Habeshia, Christian Solidarity Worldwide, la Comunità di Sant’Egidio e la Papa Giovanni XXIII hanno inviato ieri un nuovo appello all’Onu, all’Ue e alla comunità internazionale e una lettera urgente agli ambasciatori d’Egitto in Italia e presso la Santa Sede. “Se verranno salvati – conclude don Mosè – chiedo che non siano però deportati dal governo egiziano, come è già accaduto, ma che siano presi in carico dall’Alto Commissariato e che vengano esaminate le loro posizioni”.

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