martedì 7 dicembre 2010

RIFUGIATI: DON ZERAI, PER ERITREI RAPITI OGNI ORA PUO' ESSERE L'ULTIMA

(ASCA) - Roma, 7 dic - Per i circa 250 eriteri ancora tenuti in ostaggio nel deserto del Sinai, in territorio egiziano, da un gruppo di trafficanti di esseri umani ''la situazione si sta facendo ogni ora che passa piu' drammatica''. Alcuni di loro restano incatenati come schiavi, altri sono stati torturati e uccisi ''mentre due, i cui familiari non potevano pagare, sono stati portati via con l'intento di espiantare degli organi come i reni. Altri ancora, con gli stessi problemi, sono stati marchiati a fuoco''. La tragica descrizione di una questione umanitaria che sembra trovare poco spazio nelle agende della diplomazia e' stata fatta stamane dal responsabile dell'Agenzia Habeshia, don Mussie Zerai nel corso di una conferenza stampa al Senato organizzata dall'Associazione ''A buon Diritto'', alla presenza di alcuni parlamentari di tutti gli schieramenti politici. Una questione, quella degli eritrei rapiti e tenuti in ostaggio, ha sottolineato il direttore del Consiglio italiano rifugiati (Cir), Christopher Hein, che non puo' che interrogare anche l'Italia alla quale e' stato chiesto un intervento diretto sui governi di Egitto e Israele perche' agiscano al piu' presto. Tra gli ostaggi, infatti, ci sarebbero alcuni eritrei respinti dal nostro paese, in particolare, e' stata la denuncia del sacerdote eritreo, ci sarebbe il caso di una donna incinta respinta il 6 giugno scorso al largo di Lampedusa. ''I respingimenti - ha detto don Zerai - stanno portando anche a queste situazioni''. Una realta' confermata da Hein che ha sottolineato come gli stessi accordi con la Libia siglati dal nostro paese, ''non contemplano una parte sui diritti umani dei migranti da garantire anche in caso di respingimento. Avevamo posto la questione all'allora ministro dell'Interno, Amato che aveva ammesso che il problema con la promessa di provvedere. Ma dopo pochi mesi il governo cadde''. Quella del Sinai e' stata, comunque, definita una ''tragedia'' dal responsabile del Cir il quale ha messo sotto accusa le politiche dell'Europa e dell'Italia che, da detto, ''non hanno fatto altro che spostare il problema dei profughi verso Est e verso il Medio Oriente con una escalation violenta''.

1 commento:

patrizia ha detto...

vergognoso il silenzio della stampa e dei media italiani. Occorre far conoscere le conseguenze delle politiche dei respingimenti attuate dai governi italiano ed europei. Si potrebbe avviare una campagna "dona un euro con un SMS" per liberare questi poveri schiavizzati e torturati!