venerdì 14 gennaio 2011

FNSI: APPELLO PER LIBERAZIONE ERITREI PRIGIONIERI IN SINAI

(ANSA) - BERGAMO, 14 GEN - ’Unione europea e Comunità internazionale assumano immediatamente un’iniziativa volta alla liberazione dei 250 africani, in gran parte eritrei, tenuti incatenati dai predoni nel Sinai ormai da quasi tre mesi, con la promessa di liberarli soltanto in cambio di un riscatto di 8 mila dollari’. E’ quanto si chiede in un appello lanciato dal Congresso della Federazione nazionale della Stampa, riunito a Bergamo. ’Si conosce il luogo della detenzione, dieci container metallici in un frutteto alla periferia sud della città egiziana di Rafah, al confine con Israele - si legge nel documento -. Si conosce il nome del capo dei predoni, il beduino palestinese Abu Khaled, che si avvale di 20 uomini armati, e si conoscono addirittura i cellulari dei sequestratori, prestati agli ostaggi per chiedere i soldi del riscatto ai parenti emigrati in Europa e in altri paesi. Il governo italiano ha gravi responsabilità, perché molte decine di questi sequestrati furono respinti in mare su ordine delle nostre autorità, nel giugno del 2010, senza poter presentare la richiesta di asilo politico che, nel caso di cittadini eritrei, viene sempre accettata, a causa del regime sanguinario dal quale fuggono. Otto ostaggi sono già stati uccisi dai predoni, quattro, impossibilitati a pagare il riscatto, sono stati sottoposti a un’operazione di espianto degli organi mentre alcune donne sono state ripetutamente violentate’. ’Il Ventiseiesimo Congresso della Fnsi - prosegue la nota - nel rilanciare la domanda che don Mussie Zerai dell’Agenzia umanitaria Habeshia e i dirigenti della Onlus EveryOne hanno posto nei giorni scorsi: cosa sarebbe mai successo a livello mediatico e politico, se tra i 250 sequestrati ci fossero stati cittadini europei o nordamericani o giapponese, impegna i direttori delle agenzie, dei giornali su carta e online, e tutte le emittenti radiotelevisive italiane, perché diano il massimo risalto alle notizie che vengono dal Sinai’. (ANSA)

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