mercoledì 21 settembre 2011

Emergenza diritti umani dei rifugiati eritrei nei centri di detenzione egiziani

La situazione dei profughi e rifugiati eritrei in Egitto è sempre più drammatica: da un anno denunciamo il sequestro di persone, a scopo di traffico, di esseri umani che è in atto nel Sinai a danno dei profughi.
C'è un'altra emergenza: le vittime del traffico di essere umani, che vengono presi dalla polizia di frontiera, in teoria sono tutelate dalla legge egiziana emanata un anno fa, in realtà tale legge non viene mai applicata: ad oggi abbiamo centinaia di profughi prima vittime dei trafficanti, ora vittime dello stato nelle diverse stazioni di polizia, in alcuni casi nei campi militari.
Molti di questi profughi in detenzione sono rifugiati riconosciuti dall'UNHCR, prima ancora del loro arrivo in Egitto: riconosciti quando sono transitati nei campi profughi in Sudan e in Etiopia.
In questi 4 - 5 anni l'Egitto si è limitato a sparare sulle vittime dei trafficanti al confine con Israele; il mondo ha assistito passivamente a questo massacro di innocenti, la cui unica colpa è quella di cercare la libertà e una vita migliore.
C'è una grave emergenza oggi nei centri di detenzione affollati dei profughi: diversi presentano ferite da arma da fuoco causate dalla polizia di frontiera. L'Egitto, firmatario della Convenzione di Ginevra del 1951, avrebbe dovuto garantire l'acceso al diritto di asilo, invece non permette l'accesso a UNHCR nei centri di detenzione, di conseguenza nega il diritto di asilo a queste persone.
Dalle testimonianze di molti profughi e rifugiati detenuti risulta che le loro condizioni di vita in queste stazioni di polizia sono veramente pessime, in alcuni casi pericolose per la loro salute.
Chiediamo alla Comunità Internazionale e a tutte le organizzazioni per i diritti umani di fare pressione sul governo egiziano perché permetta l'accesso agli operatori dell'UNHCR nelle stazioni di polizia che sono a Cair, Luxor stazione di polizia di Gurna dove sono detenuti 62 profughi di cui 5-6 bambini, Gharb a 9km da Aswan in cui ci sono 56 persone, nella città di Aswan in due stazioni di polizia ci sono 54 profughi, a Shallal nel campo militare ci sono 62 persone in pessime condizioni, così nelle diverse stazioni di polizia di Ismaillia, El Arish, sono centinaia i profughi che il governo egiziano trattiene senza dare loro la possibilità di accedere al diritto di asilo. Persone paralizzate a causa delle fucilate della polizia di frontiera egiziana, bambini donne in stato di gravidanza, tutt'ora trattenuti nelle stazioni di polizia. E' una chiara violazione dei diritti umani: profughi in fuga da dittature, guerre, fame vengono criminalizzati, trattenuti in condizioni pessime, mettendo a repentaglio la loro salute e la vita stessa. 

don Mussie Zerai
Presidente dell'Agenzia Habeshia
per la Cooperazione allo Sviluppo

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