sabato 7 gennaio 2012

L'alto Commissario Unhcr in Sud Sudan Un ponte aereo nell'area dei conflitti

L'alto Commissario Unhcr in Sud Sudan Un ponte aereo nell'area dei conflitti Il sostegno al giovane governo della neonata nazione per la reintegrazione di 660 mila profughirientrati in patria, di cui 360 mila dal Sudan e altri 300 mila dai paesi vicini. Andrà a Kassala, nell'est del paese, teatro di una delle situazioni di rifugiati di più lunga data al mondo: 70.000 rifugiati eritrei che risiedono in 12 campi GINEVRA - Sarà il Sud Sudan il primo paese visitato dall'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR 1)  António Guterres questo fine settimana. Oggi farà visita alla capitale Juba e domenica ad un insediamento di rifugiati a Mabaan. Guterres si recherà poi in Sudan, dove rimarrà dal 10 al 13 gennaio. In Sud Sudan l'Alto Commissariato sostiene il governo del paese - di recente indipendenza - nel processo di reintegrazione di circa 660.000 rifugiati rientrati in patria, di cui 360.000 dal Sudan e gli altri 300.000 soprattutto dai paesi limitrofi.   Il ponte aereo. I recenti combattimenti negli stati sudanesi di Kordofan Meridionale e Blue Nile hanno causato la fuga di 75.000 persone oltre frontiera - negli stati del Sud Sudan di Unity e Upper Nile - oltre che di 23.000 persone verso l'Etiopia. Per assistere i rifugiati in arrivo, l'UNHCR ha avviato un ponte aereo di aiuti umanitari su Malakal e Mabaan. Dal 20 dicembre, 16 voli hanno trasportato 1.450 tende per famiglie, 10.000 set da cucina, 18.000 coperte, 18.000 taniche per l'acqua, teli di plastica, materassi, zanzariere e altri beni di prima necessità. Il ponte aereo prosegue poiché è necessaria ulteriore assistenza.   I 70 mila eritrei in 12 campi profughi. Nel frattempo, nello stesso Sud Sudan, la recente insorgenza di combattimenti inter-etnici nello stato di Jonglei tra i gruppi Lou Nuer e Murle ha provocato ingenti esodi interni. Martedì prossimo Guterres volerà su Khartoum, la capitale del Sudan, da dove poi si sposterà verso Kassala - nell'est del paese - teatro di una delle situazioni di rifugiati di più lunga data al mondo. Sono infatti 70.000 i rifugiati di origine eritrea che risiedono in 12 campi e che - come la popolazione locale - devono affrontare estrema povertà, siccità e rischio carestia, mancanza di accesso a sanità e istruzione, degrado del territorio e alti livelli di disoccupazione. Oltre ai 70.000 rifugiati, ogni mese circa 1.700 richiedenti asilo entrano nel paese, in maggioranza dall'Eritrea. (07 gennaio 2012)

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