mercoledì 18 gennaio 2012

Polizia Sudanese coinvolti nel traffico di profughi Eritrei


Polizia Sudanese coinvolti nel traffico di profughi Eritrei :- Ieri sera alle 21.00 ho ricevuto da 13 giovani ragazzi, ora in ostaggio nel Sinai, ma la cosa gravissima che questi ragazzi hanno raccontato circa un mese fa di essere stati venduti ai trafficanti di etnia Rashayda dalla polizia sudanese. 
Questi ragazzi una volta varcato il confine eritreo-sudanese, si sono consegnati loro stessi alla polizia sudanese sperando di trovare protezione, successivamente la polizia doveva accompagnarli al campo profughi di Sheghrab come da prassi, questo credevano questi ragazzi. Invece la polizia di frontiera che si trova nella località chiamata Hafir (Kassela) gli ha venduti ai trafficanti a questi Rashayda, i quali gli hanno rivenduti ai predoni del Sinai, dove ora sono in ostaggio da un mese, gli viene chiesta per la loro liberazione $25 mila a testa. Altri casi il 12 gennaio 2012 alle ore 15.50 ho ricevuto una disperata richiesta di aiuto da una donna che si trova prigioniera dei trafficanti, insieme con lei ci sono altre 20 donne di cui 5 sono con figli quindi ci sono 6 bambini e 12 maschi adulti, gli uomini sono bendati e legati con catene mani e piedi, le donne in catene solo ai piedi. La donna che ha chiamato per chiedere aiuto, parla delle continue maltrattamenti, privazione di cibo, e violenze. Altri gruppi di ostaggi parlano di abusi sessuali su le donne, ma ci sono stati anche diversi casi di abusi sessuali anche su ragazzi maschi. Le diverse metodologie di torture utilizzate, dalle scariche elettriche a quelle bruciature con plastica fusa, sigarette o ferro arroventato. Le minacce dei trafficanti a chi non paga somme fino a 30.000 dollari restano quello della vendita degli organi che un mercato fiorente in quella regione come stato già dimostrato ampiamente anche da mezzi di comunicazione di massa.

Facciamo appello alla Comunità Internazionale, in particolare alla Comunità Europea, in primis al governo italiano, per un forte intervento presso le autorità sudanesi perché intervengano sulla gravissima complicità di alcuni poliziotti che sono divenuti complici dei trafficanti, che sopratutto nelle zone di confine e intorno ai campi profughi sono dediti al traffico di persone. Chiediamo un impegno della diplomazia del Unione Europea per spingere questi stati a porre fine a questi atti di crudeltà e crimini contro persone vulnerabili, chiediamo anche interventi per la prevenzione, quindi chiedere una lotta preventiva contro il traffico di organi e di esseri umani, con una campagna informativa e offrire un alternativa ai profughi in Sudan e in Etiopia, è necessaria una azione dell'INERPOL per distruggere la rete dei trafficanti di esseri umani e di organi. La Comunità Internazionale deve pressare gli stati coinvolti da questo traffico e il flusso di denaro macchiato di sangue di innocenti che viene incassato in Eritrea, Sudan, Egitto, Israele, Dubai, e in buona parte del Nord Africa, Medio Oriente e l'Europa.
don Mussie Zerai

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