Eccellenza On. Roberto Maroni,
Ministro dell'Interno
Le scrivo per chiederLe di rivedere l'attuale procedura e trattamenti riservati ai richiedenti asilo politico nei CENTRI ACCOGLIENZA RICHIEDENTI ASILO (CARA) a Caltanissetta, Contrada Pian del Lago. Stando alle testimonianze raccolte dal sottoscritto, ai profughi viene chiesto il pagamento di € 106,00 per il rilascio del permesso di soggiorno; ora queste persone che sono state "ripescate in mare" senza un euro in tasca, e che dal loro arrivo fino ad ora sono ospiti della struttura, senza nessuna possibilità di lavoro e di guadagno, non sono in grado di pagare la somma richiesta. Le chiedo di rivedere questa procedura affinché non venga richiesto di pagare a chi non ne ha la possibilità, come avviene in tutti paesi europei, dove il rilascio del primo permesso e il documento di viaggio é a carico dello stato che accoglie.
Il dramma di questi profughi non è solo la mancanza del denaro richiesto, ma anche il fatto che vengono letteralmente buttati in mezzo alla strada, subito dopo che la commissione territoriale ha preso la decisione. Si ritrovano, così, per strada senza nessun documento valido, se non il cedolino e la ricevuta del pagamento effettuato, senza il permesso di soggiorno e, cosa ancor più grave, senza cibo e un tetto sulla testa. Rifugiati costretti o messi nella condizione, dallo Stato, di mendicare un piatto di minestra e a dormire per le strade di Caltanissetta.
Un esempio è un episodio avvenuto in questi giorni: a due ragazzi eritrei, sbattuti fuori dal centro, è stato detto di tornare dopo 40 giorni per il ritiro dei documenti, nel frattempo queste persone vagano per la città senza fissa dimora, senza nessun tipo di assistenza da parte dello stato che si accinge a riconoscere loro qualche forma di protezione.
Signor Ministro, Le chiedo di intervenire su questa triste vicenda, che vede messa a repentaglio la sicurezza e la stessa sopravvivenza dei richiedenti asilo e rifugiati. Quello di Caltanissetta non è un caso isolato purtroppo. Normalmente dopo il riconoscimento da parte della commissione territoriale, al richiedente lo status di rifugiato oppure la protezione sussidiaria, dovrebbe avvenire il suo trasferimento nei circuiti dello SPRAR o in altri centri simili che accompagnano il cammino di integrazione del rifugiato stesso, verso il pieno inserimento. Quello che sta accadendo in questi giorni a Caltanissetta è l'esatto contrario, come ho scritto precedentemente, le persone, ricevuto l'esito della decisione della commissione territoriale, senza ricevere tutti i documenti, si ritrovano buttati fuori dal CARA: nessuno si preoccupa di cosa mangeranno o dove alloggeranno, esposti ad ogni pericolo e sfruttamento.
Spero in un suo intervento affinchè tale procedura venga al più presto rivista e migliorata.
Don Mussie Zerai
Presidente dell'Agenzia Habeshia
per la Cooperazione allo Sviluppo
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