lunedì 24 marzo 2014

Senza un adeguato sistema di accoglienza sono a rischio i diritti dei rifugiati

Comunicato stampa del 24 marzo 2014



 
ASGI : invece di rafforzare il sistema di protezione, si crea una rete parallela di accoglienza meno tutelata . Il Governo approvi le nostre proposte di riforma presentate in Parlamento

La decisione assunta dal Ministero dell'Interno, con circolare del 19 marzo 2014, di distribuire nel territorio nazionale, a cura delle Prefetture, i 2.300 richiedenti asilo recentemente sbarcati, ben lungi dall'essere una misura straordinaria necessitata dalla saturazione dei posti di accoglienza dovuta ad arrivi massicci ed imprevedibili, è ancora una volta conseguenza diretta della mancata riforma di norme confuse e non coordinate tra loro e della conseguente pluriennale mancanza di un piano nazionale di accoglienza dei richiedenti asilo e di integrazione sociale dei titolari di protezione.

La scelta operata dall'Autorità centrale, che sembra ripetere le peggiori scelte di ciò che fu la cd. “emergenza Nord-Africa” del 2011, viene motivata dalla mancanza di copertura economica necessaria a dare attuazione all'allargamento dei posti disponibili nel sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) partito il 1° febbraio 2014, con i quali la nuova rete nazionale di accoglienza incentrata sugli enti locali sarebbe in grado di garantire fino a 20.000 posti.

Invece di assicurare l'immediata operatività dei posti di accoglienza diffusa che garantiscono standard adeguati di protezione per i richiedenti asilo e contenimento della spesa pubblica, si costruisce l'ennesimo sistema di intervento parallelo facendo ricorso ad ospitalità alberghiere con evidente danno erariale, rallentamento dei tempi della procedura di esame delle domande di asilo ed abbassamento degli standard di tutela. 
Il Ministero dell'Interno sostiene che si tratta di una scelta temporanea, ma la distribuzione geografica dei richiedenti asilo in tutto il territorio nazionale, comprese le isole e altre aree periferiche così come anche le informazioni pervenute relative ai tempi di durata delle convenzioni fatte sottoscrivere, sembra indicare il contrario. 
Nessuna delle sistemazioni alberghiere cui si sta dando attualmente corso, sarebbe stata necessaria se i posti del sistema di protezione, fossero stati prontamente attivati. 

Il livello di irrazionalità complessiva degli interventi delle autorità italiane giunge così a livelli veramente inauditi.

Anche recentemente il Governo italiano, con tenace cecità, ha rigettato le proposte, pur avanzate da A.S.G.I. e dall'U.N.H.C.R., e fatte proprie dalle competenti commissioni parlamentari, di introdurre, nel D.Lgs 18/2014 di recepimento della cd. “direttiva UE sulle qualifiche” una norma che garantisse certezza di interventi volti all'accoglienza e all'inclusione sociale dei titolari di protezione internazionale. 

L'ASGI chiede con fermezza: 

1. che siano immediatamente sbloccati i fondi per il finanziamento dei programmi del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, portando il sistema alla sua piena operatività e trasferendo in tempi brevi in detti programmi i richiedenti asilo attualmente accolti presso le strutture provvisorie;

2. che un'urgente e forte attenzione politica venga posta alla riforma del sistema nazionale di accoglienza, accogliendo celermente le proposte formulate da A.S.G.I. e da U.N.H.C.R.di inserimento di principi e criteri direttivi per l'attuazione della Direttiva 2013/33/UE (direttiva accoglienza rifusa) attualmente in discussione alla Commissione politiche europee della Camera dei Deputati in sede referente. Si tratta di proposte che prevedono la progressiva chiusura dei CARA e l'istituzione di un nuovo sistema nazionale di accoglienza che valorizzi i numerosi aspetti positivi dell'attuale sistema SPRAR superandone però gli intrinseci limiti strutturali (in primis la disomogeneità dei programmi di accoglienza basati su una mera adesione volontaria degli enti locali e la connessa mancanza di un programmazione generale pluriennale tra Stato-Regioni ed Enti Locali) che ne impediscono lo sviluppo da sistema con caratteristiche sperimentali (così fu alla sua partenza, nel 2002) ad unico ed efficiente sistema nazionale per l'accoglienza dei rifugiati.

A.S.G.I. - Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione

Contatti
Silvia Canciani
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