04 aprile 2012 – L’Agenzia Habeshia accoglie con profonda tristezza e dolore la notizia dell'ennesimo tragico naufragio, dove hanno perso la vita 10 rifugiati Somali ed Eritrei provenienti dalla Libia, notizia arrivata proprio il giorno in cui avuto inizio la missione del Ministro dell'Interno Cancellieri in Libia. Non si può che cogliere il valore simbolico in tutta la sua drammaticita, di questo evento e sottolineare che il diritto dei migranti e dei rifugiati deve assolutamente essere messo al centro dei negoziati in corso volti a ricontrattare il Trattato di "Amicizia" Italo-Libico.
Le condizioni in cui migranti e rifugiati sono costretti a vivere nella “nuova Libia” sono assolutamente inaccettabili. Quello che chiediamo è che venga creato per la Libia un Piano per la ricostruzione del diritto e istituzioni democratiche, che permetta di rafforzare le strutture di tutela dei diritti, al momento attuale praticamente inesistenti, in modo che questo paese sia in grado di rispettare gli obblighi internazionali assunti.
Un piano che vede impegnata tutta la comunità internazionale, ma sopratutto l'Unione Europea e tutti i Paesi che erano in prima fila nelle operazioni Nato. Un piano che preveda anche l'istituzione di vie d'accesso protette in Europa per almeno una parte dei migliaia richiedenti asilo e rifugiati che sono al momento presenti in Libia, dando priorità a quelli appartenenti ai gruppi vulnerabili.
Il CIR ha presentato la scorsa settimana proposte operative e raccomandazioni politiche per promuovere misure di ingresso protetto per rifugiati: visti umanitari, re insediamento, procedure di entrata protetta, evacuazioni umanitarie. Per dare ai rifugiati una possibilità diversa rispetto a quella di pagare trafficanti, attraversare il mare in barconi di fortuna e rischiare la vita, costretti ad un ingresso irregolare in Italia e in altri paesi dell'Unione Europea.
Le 10 persone che sono morte nei giorni scorssi nel Mediterraneo, è lo stesso mare che l’anno scorsso ha inghiottito piu 1.500 persone. Chiediamo un impegno di tutta l’Unione Europea per trovare una soluzione a queste tragedie umane. Noi dell’Agenzia Habeshia, abbiamo condiviso le proposte operative del CIR, nel tentativo di sollecitare l’Unione Europea, a cercare seriamente vie e misure, che tutelino la vita dei richiedenti asilo, sotraiendoli dalle mani dei trafficanti, da viaggi pericolosi, offrendoli un'adeguata protezione nei paesi di transito e garantendoli un ingresso protetto nel territorio dell’Unione Europea.
don Mussie Zerai
Le condizioni in cui migranti e rifugiati sono costretti a vivere nella “nuova Libia” sono assolutamente inaccettabili. Quello che chiediamo è che venga creato per la Libia un Piano per la ricostruzione del diritto e istituzioni democratiche, che permetta di rafforzare le strutture di tutela dei diritti, al momento attuale praticamente inesistenti, in modo che questo paese sia in grado di rispettare gli obblighi internazionali assunti.
Un piano che vede impegnata tutta la comunità internazionale, ma sopratutto l'Unione Europea e tutti i Paesi che erano in prima fila nelle operazioni Nato. Un piano che preveda anche l'istituzione di vie d'accesso protette in Europa per almeno una parte dei migliaia richiedenti asilo e rifugiati che sono al momento presenti in Libia, dando priorità a quelli appartenenti ai gruppi vulnerabili.
Il CIR ha presentato la scorsa settimana proposte operative e raccomandazioni politiche per promuovere misure di ingresso protetto per rifugiati: visti umanitari, re insediamento, procedure di entrata protetta, evacuazioni umanitarie. Per dare ai rifugiati una possibilità diversa rispetto a quella di pagare trafficanti, attraversare il mare in barconi di fortuna e rischiare la vita, costretti ad un ingresso irregolare in Italia e in altri paesi dell'Unione Europea.
Le 10 persone che sono morte nei giorni scorssi nel Mediterraneo, è lo stesso mare che l’anno scorsso ha inghiottito piu 1.500 persone. Chiediamo un impegno di tutta l’Unione Europea per trovare una soluzione a queste tragedie umane. Noi dell’Agenzia Habeshia, abbiamo condiviso le proposte operative del CIR, nel tentativo di sollecitare l’Unione Europea, a cercare seriamente vie e misure, che tutelino la vita dei richiedenti asilo, sotraiendoli dalle mani dei trafficanti, da viaggi pericolosi, offrendoli un'adeguata protezione nei paesi di transito e garantendoli un ingresso protetto nel territorio dell’Unione Europea.
don Mussie Zerai
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