giovedì 24 giugno 2010
Libia/ Amnesty International a Ue:Non negoziate su diritti umani
Lettera su accordo quadro con Tripoli e accuse all'Italia
Bruxelles, 23 giu. (Apcom) - L'ufficio europeo di Amnesty International ha inviato oggi una lettera alla Commissione europea in cui chiede che l'Ue e i suoi Stati membri garantiscano che gli accordi bilaterali con la Libia e l'accordo quadro di Tripoli con l'Unione, in fase di negoziato, siano basati sul pieno rispetto dei diritti delle persone in cerca di asilo, dei rifugiati e dei migranti. In una nota da Bruxelles, l'Organizzazione menziona poi in particolare l'accordo bilaterale di Tripoli con l'Italia, ribadendo le sue critiche alla pratica dei respingimenti dei migranti intercettati nelle acque internazionali. Un rapporto di Amnesty International appena pubblicato dal titolo "La Libia domani: quale speranza per i diritti umani?" mette in luce che i rifugiati, i richiedenti asilo e i migranti irregolari sono sfruttati e subiscono violenze e abusi, con trattamenti che possono con figurarsi come torture, durante la loro detenzione da parte delle autorità libiche. Secondo il rapporto, diverse migliaia di loro sono detenuti indefinitamente in centri sovraffollati, e molti rischiano costantemente di essere rinviati in paesi come la Somalia e l'Eritrea, dove potrebbero essere sottoposti a persecuzioni e torture. "La decisione del governo libico di espellere l'Alto commissario Onu per i rifugiati - afferma Amnesty International in una nota da Bruxelles - ha complicato ulterioremente la vita di 9.000 profughi registrati e di 3.700 richiedenti asilo nel Paese. La Libia non è membro della Convenzione del 1951 sui rifugiati e non ha una legge sui richiedenti asilo, né un sistema di protezione dei profughi. Ciò significa che Tripoli non riconosce i bisogni delle persone per le quali è necessario ricevere protezione internazionale, e che gli organismi statali considerano i rifugiati e i richiedenti asilo come 'migranti economici'". L'Ue sta cercando di convincere la Libia a cooperare nel controllo dei flussi di migranti verso le coste europee, negoziando un accordo quadro con Tripoli. In questo contesto, rileva Amnesty International, i paesi Ue vorrebbero includere anche accordi di riammissione per le persone provenienti da paesi terzi che hanno transitato per la Libia. "L'Italia - ricorda la nota - ha già concluso un accordo bilatgerale con la Libia per combattere l'immigrazione illegale con il pattugliamento navale congiunto nel Mediterrano. Nell'ultimo anno - accusa l'Organizzazione - l'Italia ha cominciato a riportare i migranti in Libia dopo aver intercettato le loro barche in acque internazionali, senza controllare se gli individui a bordo avevano bisogno di protezione internazionale o di un'assistenza umanitaria di base". Per Nicolas Beger, direttore dell'ufficio europeo di Amnesty International, "è chiaro che la libia continua a non rispettare il diritto e gli obblighi internazionali, lasciando rifugiati e richiedenti asilo in una situazione terribile di paura e intimidazione. Allo stesso tempo, è inaccettabile - sottolinea Beger - che degl individui siano intercettati in mare da navi libiche fornite da Stati membri dell'Ue, per essere rimandati in Libia. L'Ue e i suoi Stati membri - conclude il direttore dell'ufficio europeo dell'Organizzazione - devono garantire che i diritti umani siano al centro di qualunque accordo con la Libia, e che ogni accordo riconosca esplicitamente i diritti dei migranti".
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