C.2/01165
[Pressioni in Eritrea per la libertà religiosa e i diritti umani]
il regime eritreo sta causando l'esodo della popolazione perché nega ogni forma di libertà e diritti civili ed umani nel Paese, nega al suo popolo la costituzione, il giusto processo per i prigionieri politici, la libertà di stampa, la libertà di movimento, la libertà religiosa, la libertà di associazione e il diritto ai giovani di lavorare in proprio;
appare in un'agenzia del Velino datata 7 luglio 2011 la notizia di una delegazione di imprenditori in Eritrea: «Rafforzare la cooperazione economico-commerciale con l'Eritrea, investendo su settori-chiave come la pesca, il turismo e l'energia. Questo l'obiettivo di una missione imprenditoriale ad Asmara appena conclusasi, guidata dal direttore centrale per i Paesi dell'Africa sub-sahariana della Farnesina, Rosa Anna Coniglio. Nella delegazione anche Gianni Piccato, della direzione generale per il Sistema Paese. Fitta l'agenda di incontri con le autorità eritree, cui hanno partecipato anche responsabili di Federpesca e Assafrica, associazione di Confindustria che riunisce e rappresenta le imprese che operano in Africa, nel Mediterraneo e in Medio Oriente. Particolarmente importanti gli incontri con il ministro delle Risorse marine, Tewelde Kelati, con il quale si è discusso della possibilità di investimenti nel settore ittico, e con il titolare del Turismo, Askalu Menkerios. Quest'ultimo ha in particolare riferito di piani per l'ampliamento delle infrastrutture turistiche e lo sviluppo di risorse umane nel settore, nel rispetto del principio di eco sostenibilità. Significativo anche l'incontro con funzionari del ministero dell'Energia e delle miniere, soprattutto per il potenziale che deriva dal settore estrattivo, e per la possibilità di collaborazioni in materia di rinnovabili. La delegazione è stata infine ricevuta anche dal ministro dell'Educazione, Semere Russom, con il quale si è discusso del rinnovo dell'accordo tecnico sullo status delle scuole italiane di Asmara. Durante i colloqui, il governo di Asmara ha infine annunciato di voler avviare le procedure per l'inserimento di 15 siti nella lista del patrimonio Unesco, trovando da parte italiana disponibilità a collaborare nell'adempimento delle procedure burocratiche»;
nei confronti del Paese eritreo gli italiani devono ritenersi, ad avviso degli interpellanti, due volte responsabili, per il passato coloniale e per via dei respingimenti dei profughi della Libia che coinvolgono inevitabilmente anche gli eritrei che transitano per quel Paese;
la risoluzione Mazzocchi e altri approvata il 12 gennaio 2011 impegna il Governo a tener conto del rispetto dei diritti umani nei paesi con cui ci sono scambi economici e risulta agli interpellanti acclarato che con tale condizione non sussiste in riferimento all'Eritrea -:
se siano state sviluppate, prima o durante quegli incontri, pressioni morali e o commerciali per la libertà religiosa;
se non sia il caso che, in occasioni future, in relazione a Paesi con le stesse situazioni, siano avviati i necessari contatti con la Presidenza delle Camere affinché sia valutata, la possibilità di includere nella delegazione italiana una rappresentanza parlamentare o comunque ne sia data comunicazione preventiva al Parlamento.
(2-01165)
«Renato Farina, Cristaldi, Mazzocchi, Di Centa, Pagano, Bergamini, Biancofiore, Mussolini, Toccafondi, Corsaro, Porcu».
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