Appello Urgente !
Libia: Profughi Eritrei ed etiopi circa 1050 persone da 6 mesi vivono segregati e sequestrati da bande criminali nella località chiamata Berk non lontano da Sebha, chi gli tiene sequestrati pare che sia un cittadino sudanese di nome Azi Aziz con la complicità di amministratori locali Sig. Yosuf, i sequestratori pretendono soldi dalle loro vittime circa la meta hanno già pagato l'altra meta non paga perché non ha, perciò tutti giorni subiscono maltrattamenti e violenze fisiche ed psicologiche le continue minacce di morte, di essere venduti come schiavi se non pagano. In questo lager sono già morte 5-6 persone a cause di percosse e mal nutrizione, totale assenza di assistenza medica in caso di malattie.
Il nostro appello alle autorità libiche ed italiane, a chiunque possa intervenire per liberare e trasferire queste persone in un luogo protetto e sicuro lo facciano a più presto possibile. A ridosso delle festività natalizie anche questi fratelli e sorelle ritrovino la loro dignità di uomini e donne liberi come Dio gli ha creati liberi.
don Mussie Zerai
Libia: Profughi Eritrei ed etiopi circa 1050 persone da 6 mesi vivono segregati e sequestrati da bande criminali nella località chiamata Berk non lontano da Sebha, chi gli tiene sequestrati pare che sia un cittadino sudanese di nome Azi Aziz con la complicità di amministratori locali Sig. Yosuf, i sequestratori pretendono soldi dalle loro vittime circa la meta hanno già pagato l'altra meta non paga perché non ha, perciò tutti giorni subiscono maltrattamenti e violenze fisiche ed psicologiche le continue minacce di morte, di essere venduti come schiavi se non pagano. In questo lager sono già morte 5-6 persone a cause di percosse e mal nutrizione, totale assenza di assistenza medica in caso di malattie.
Il nostro appello alle autorità libiche ed italiane, a chiunque possa intervenire per liberare e trasferire queste persone in un luogo protetto e sicuro lo facciano a più presto possibile. A ridosso delle festività natalizie anche questi fratelli e sorelle ritrovino la loro dignità di uomini e donne liberi come Dio gli ha creati liberi.
don Mussie Zerai
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