giovedì 14 maggio 2020

Appello Urgente da Profughi in Zawiya - Libia



 Oggi alle 04:30am ho ricevuto chiamata dal centro di detenzione in Zawiya, dove sono trattenuti da più di un anno, circa 200 persone. riferiscono ervamo più di 800 persone quando l'UNHCR gli ha trasferiti da Binqashir, centro orribile dove abbiamo perso molte vite umane, a dove ci trovano ora. Molti sono partiti, alcuni trasferiti prima che iniziasse la pandemia, il conflitto diventasse pesante, oggi siamo rimasti circa 200 persone eritrei ed etiopi di cui 10 donne 6 bambini, alcune di queste donne sono in stato di gravidanza, abbiamo persone malati seriamente che nessuno cura, subiamo ogni giorno vessazioni e privazioni di cibo e acqua. Nessuna forma di prevenzione dalla pandemia in corso, al contrario il capo milizie che spadroneggia sulle nostre vite un certo Osama, con la complicità del gestore del centro di detenzione un certo Mohammed, vorrebbero costringerci a chiuderci in spazio ristretto dove impossibile avere un certo spazio per mantenere una minima distanza, manca tutto per l'igiene personale, maschere, disinfettanti. Il personale delle agenzie internazionali non si vedono da settimane. Le milizie ci minacciano di sequestrare tutti mezzi di comunicazione, telefoni cellulari, per isolarci totalmente questo gruppo, cosi che non possiamo denunciare gli abusi che subiamo ogni giorno.
Questa notte il Sig. Osama si è presentato alle 02:00am con un decina di uomini armati, per tentare di forzare gli ospiti della struttura a restringersi tutti in uno spazio ristretto, liberare i capannoni per i suoi traffici umani che continua, i profughi eritrei ed etiopi testimoniano l'andirivieni di gruppi di Africani che vengono rinchiusi nei vari capannoni per un breve periodo poi li vedono partire dopo avvenuta pagamento o compra vendita tra i vari trafficanti.
Sta notte le milizie hanno tentato di usare la forza delle armi, ma hanno visto la compattezza del gruppo che ha resistito al tentativo, il capo milizie ha minacciato di tornare con più uomini armati che sarà un bagno di sangue.
Queste persone sono state consegnate nelle mani del gestore di questo centro a Zawya il Sig. Mohammed, ritenuto meno pericoloso rispetto il centro di Binqeshir, ma oggi si trovano ad affrontare maltrattamenti e vessazioni giornalieri. 
Chiedo che l'UNHCR e le istituzioni libiche intervengano e tolgano gli ospiti di questo centro da questa orribile situazione, li metta al sicuro, lontani da personaggi che fanno il doppio gioco come il capo milizie il Sig. Osama e il Sig. Mohammed, non è ben chiaro stando alle testimonianze dei profughi, il centro riceve sussidi per ospitare profughi, ma è usato anche per i traffici dal capo milizie come deposito per la sua merce che sono altri esseri umani.
La nostra supplica che si faccia intervenire immediatamente, prima ma che le milizie tornino a minacciare ed usare la forza contro i profughi trattenuti nella struttura a Zawiya.

don Mussie Zerai

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