martedì 26 febbraio 2008
Le nostre attese dal prossimo Governo:
Sperando nei cambiamentti che vengono promesse solennemente anche in questa campagna elettorale.
· Ci aspettiamo una discontinuità nella politica estera, per quanto ci riguarda nei rapporti tra l’Italia i paesi del corno d’Africa, anche sulla cooperazione internazionale.
· Il tema dei diritti civili e umani in Italia e fuori dei confini, con la esternalizazzione dei confini europei verso i paesi del mediteranno che ha prodotto più di 60,000 detenuti nella sola Libia, grazie anche a dei accordi bilaterali firmati anche da governo Prodi, senza tener conto delle violazioni dei diritti umani e civili perpetrati dai paesi in questione, per altro denunciati a più riprese dai organismi internazionali come Amnesty, UNHCR, altre organizazioni come Fortress Europe, e Agenzia Habeshia
· Oggi ci chiediamo che fine abbiano fatto i tanti buono propositi sulla eliminazione della legge Bossi-Fini e fare una nuova legge più giusta e rispettosa della persona.
· Sulla questione cittadinanza dei bambini nati nel territorio dello stato Italiano da genitori stranieri, considerati stranieri fino al compimento del 18° anno di età. Si era detto di fare una modifica del attuale “ius sanguinis' allo 'ius solis”.
· Riconoscimento di cittadinanza a stranieri regolarmente residenti in Italia, oggi e richiesto 10 anni di residenza più un reddito al di sopra della soglia minima e cinque anni di contributi versati al fondo pensionistico. Si era parlato di ridurlo da 10 anni attuali a 6 anni di residenza.
· Ci aspettiamo una legge organica sul diritto di asilo politico, sappiamo che ci sono varie proposte di legge arenate al parlamento.
· La riforma costituzionale che permetta il diritto di voto a immigrati regolari.
· Tutta la questione sociale che guarda uniti italiani e stranieri, dalla precarietà, l’emergenza abitativa, la sicurezza, di cui spesso sono vittime le comunità di stranieri per l’uso strumentale dell’argomento sicurezza ad una serie di discriminazioni, la burocrazia soffocante dei permessi di soggiorno con i tempi di attesa biblici, una giustizia iniqua, la mancanza di pari opportunità.
· Una riforma carceraria, perché oggi il carcere è un luogo di vendetta dello stato non un luogo di recupero di chi ha commesso un reato. Sia i detenuti che il personale sottoposti ad una condizione di vita infernale a testimonianza di ciò ci sono succidi di detenuti anche tra la polizia penitenziaria.
Sono alcuni punti su cui avevamo riposto la nostra fiducia su esecutivo di Prodi, oggi chiediamo un atto di civiltà giuridica che ci aspettiamo dal nuovo parlamento.
Oggi viviamo in una Italia resa insicura dalla precarietà di lavoro e di vita e la povertà che aumenta con tanti pronti a fare un sciacalagio politico, alimentando la guerra tra i poveri portando l’Italia alla deriva di intolleranza verso lo straniero.
Mussie Zerai
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