11 dicembre 2012
Regno Unito: rifugiati ai margini della società.
I rifugiati preferiscono vivere in miseria nel Regno Unito piuttosto che tornare nei loro Paesi d’origine.
http://immigrazioneoggi.it/daily_news/notizia.php?id=004817
Secondo una relazione del Refugee Council, il 25% dei rifugiati provenienti da Somalia, Eritrea, Repubblica Democratica del Congo, Zimbabwe e Sudan, si è visto rifiutare la richiesta di asilo da parte del Regno Unito. Questo implica che questi ultimi si trovino a vivere in condizioni di miseria e povertà, dovendo ricorrere a espedienti come l’elemosina o la prostituzione. Tuttavia, pur vivendo ai margini della società, preferiscono rimanere nel Regno Unito piuttosto che tornare in patria, in quanto quest’ultima opzione significherebbe tornare ad essere esposti al continuo rischio di tortura, di morte e di violenza.
Non ho nulla e devo fare affidamento su mia figlia. È una situazione difficile, i soldi sono un problema serio. Quando penso a questo mi viene da piangere, ma credo comunque di stare meglio di altre persone, in quanto almeno ho mia figlia su cui contare, mentre molti devono fare affidamento sugli amici e vivere nelle chiese” afferma Nyasha proveniente dallo Zimbabwe. Secondo altre testimonianze, nella Repubblica Democratica del Congo, le donne spesso sono vittime di violenza anche da parte della polizia e delle forze armate.
Ma il rischio di violenze e abusi persiste anche nel Regno Unito, in quanto è noto che le donne costrette a prostituirsi sono molto esposte a violenze e abusi. Nella relazione il Refugee Council cerca di spronare il Governo britannico a fare qualcosa per questi rifugiati, in quanto l’assenza di alcun tipo di assistenza va a nuocere anche alla loro salute, come per esempio accade nel caso delle donne incinte: il non avere alcun sussidio va a danneggiare loro e il bambino.
(Mario Cozzolino)
http://immigrazioneoggi.it/daily_news/notizia.php?id=004817
Regno Unito: rifugiati ai margini della società.
I rifugiati preferiscono vivere in miseria nel Regno Unito piuttosto che tornare nei loro Paesi d’origine.
http://immigrazioneoggi.it/daily_news/notizia.php?id=004817
Secondo una relazione del Refugee Council, il 25% dei rifugiati provenienti da Somalia, Eritrea, Repubblica Democratica del Congo, Zimbabwe e Sudan, si è visto rifiutare la richiesta di asilo da parte del Regno Unito. Questo implica che questi ultimi si trovino a vivere in condizioni di miseria e povertà, dovendo ricorrere a espedienti come l’elemosina o la prostituzione. Tuttavia, pur vivendo ai margini della società, preferiscono rimanere nel Regno Unito piuttosto che tornare in patria, in quanto quest’ultima opzione significherebbe tornare ad essere esposti al continuo rischio di tortura, di morte e di violenza.
Non ho nulla e devo fare affidamento su mia figlia. È una situazione difficile, i soldi sono un problema serio. Quando penso a questo mi viene da piangere, ma credo comunque di stare meglio di altre persone, in quanto almeno ho mia figlia su cui contare, mentre molti devono fare affidamento sugli amici e vivere nelle chiese” afferma Nyasha proveniente dallo Zimbabwe. Secondo altre testimonianze, nella Repubblica Democratica del Congo, le donne spesso sono vittime di violenza anche da parte della polizia e delle forze armate.
Ma il rischio di violenze e abusi persiste anche nel Regno Unito, in quanto è noto che le donne costrette a prostituirsi sono molto esposte a violenze e abusi. Nella relazione il Refugee Council cerca di spronare il Governo britannico a fare qualcosa per questi rifugiati, in quanto l’assenza di alcun tipo di assistenza va a nuocere anche alla loro salute, come per esempio accade nel caso delle donne incinte: il non avere alcun sussidio va a danneggiare loro e il bambino.
(Mario Cozzolino)
http://immigrazioneoggi.it/daily_news/notizia.php?id=004817
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