Il dramma del popolo eritreo taciuto in Italia per interesse economico e geopolitico.
Il silenzio dell'Italia su quanto sta accadendo è surreale. Dettato da interessi "per non rompere le uova nel paniere" si preferisce di far finta di non vedere e non sentire.
Ulteriore sviluppo di terrore, minacce, irruzioni e arresti, dopo le chiusure delle strutture sanitarie della chiesa cattolica, il regime ieri hanno sfondato le porte delle cliniche in diverse località nelle diocesi di Barentu e Keren e hanno messo il loro personale per cominciare servizio medico alla gente. Una suora è in prigione perché non ha voluto dare le chiavi della sua clinica. Adesso tutte le nostre cliniche ed ospedali (29 in tutte) che servivano più di 200,000 persone all'anno, sono state forzatamente prese dalla Chiesa Cattolica. Si parla che il governo sta preparandosi anche di far lo stesso con le nostre scuole che sono più di 50. E' un momento difficile e per questo la chiesa locale ha indetto quasi tre settimane di preghiere, digiuno e implorazioni in tutto il paese (25 Giugno - 12 Luglio, cioè dalla Festa di San Giustino de Jacobis fino alla Festa degli Apostoli Pietro e Paolo.
La situazione eritrea che si sperava che andava migliorando dopo la firma di pace con la vicina etiopia, invece va peggiorando. Assistiamo una recrudescenza del regime contro fedeli in preghiera in diverse parti del paese, il caso di pentecostali, cosi come l'arresto di 5 monaci ortodossi di cui 3 ultra 70 enni, ora l'arresto di una suora cattolica e l'irruzione militare nelle strutture sanitarie della chiesa cattolica di fatto espropriandola, è un atto criminale che lede il diritto e la libertà della chiesa cattolica che è una minoranza nel paese.
Fino a ieri il regime ha negato le chiusure di cliniche, ospedali e presidi medici, oggi giunge la terribile notizia di atti di aggressione e uso di forza bruta spaccando porte finestre per prendere possesso delle strutture, minacciando i legittimi proprietari di non accennata una ben che minima resistenza, per chi ha tentato di difendere anni di sacrifici e risorse per mettere in piedi queste strutture, rifiutandosi di consegnare le chiavi all'usurpatore, hanno arrestato una suora coraggiosa che tentava di difendere il suo servizio, il suo sacrificio e l'amore con cui svolgeva e prendeva cura delle persone. Il regime contraddice se stesso con questo atto di pirateria, la legge 73 del 1995 a cui si richiama oggi il regime per compiere questo usurpazione, recita se le strutture private in campo sanità e educazione seguono il programma e direttive governative, potevano operare. Le strutture cattoliche hanno sempre rispettato e cooperato con il ministero di riferimento per svolgere, il loro servizio. Questo atto di usurpazione compiuto dal regime oggi è in violazione della legge 73/1995 , quindi il regime violando le sue leggi stesso pur di colpire la libertà religiosa e libertà di azione della chiesa, di fatto una persecuzione di una minoranza religiosa nel paese.
Chiediamo a tutte le istituzioni democratiche di ascoltare il grido di dolore del popolo eritreo, di intraprendere tutte le iniziative utili per chiedere il rispetto dei diritti e la libertà religiosa piena, libertà di azione per il bene del popolo eritreo.