mercoledì 26 giugno 2013

Appello al Ministro dell'Interno On. Angelino Alfano

Eccellenza On. Angelino ALFANO
Ministro dell'Interno
Italia
 
 Eccellenza Sig. Ministro,
    Mi rivolgo a Lei Ministro pre fare appello in favore dei richiedenti asilo e rifugiati ospitati nel CARA di Caltanisetta.
Rivedere l'attuale procedura e il trattamento riservato ai richiedenti asilo politico nei Centri di accoglienza richiedenti asilo (CARA) come quello di Caltanissetta, perché non venga chiesto a loro di pagare, il rilascio del primo permesso e il titolo di viaggio a chi non possiede neanche un euro. Stando alle testimonianze raccolte dal sottoscritto, ai profughi viene chiesto il pagamento di euro; 127,00 per il ricevere il titolo di viaggio. Come Lei sa bene queste persone, sono state letteralmente pescate in mare', cioè senza un euro in tasca. Dal loro arrivo fino ad ora sono ospiti della struttura, quindi non hanno nessuna possibilità di lavorare, di conseguenza nessun guadagno, e non sono in grado di pagare la somma richiesta. Chiedo a Lei Signor Ministro di rivedere questa richiesta, anche perché in tutti i Paesi europei il rilascio del primo permesso e il documento di viaggio e a carico dello Stato che accoglie. Il dramma di questi profughi: senza denaro, cibo, né alloggio, nonostante il parere positivo della Commissione territoriale. Si ritrovano per strada senza nessun documento valido, se non il cedolino.
Rifugiati "costretti" o messi nella condizione di mendicare un piatto di minestra, e costretti a dormire per le strade di Caltanissetta. Chiedo a Lei Ministro, che venga garantita a questi richiedenti asilo e rifugiati, la protezione e tutto l'iter previsto per la loro integrazione nella società italiana. Normalmente dopo il riconoscimento da parte della Commissione territoriale al richiedente lo status di rifugiato o pure la protezione sussidiaria, dovrebbe avvenire il loro trasferimento nei circuiti dello SPRAR o altri centri simili che accompagnano il cammino di integrazione del rifugiato, verso il pieno inserimento. Quello che sta accadendo in questi giorni a Caltanissetta è l'esatto contrario: le persone, ricevuto l'esito della decisione della Commissione territoriale, senza neppure ricevere tutti i documenti, si ritrovano fuori dal CARA, gli si dice tornate dopo 40 giorni a prendere i documenti, questo senza che nessuno si preoccupi di cosa mangeranno o dove alloggeranno queste persone, esposti ad ogni pericolo e sfruttamento. Questo modo di procedere non garantisce la sicurezza e protezione ai rifugiati, tanto meno ai cittadini Catanesi che si vedono riempirsi le loro strade di rifugiati costretti a mendicare e gente che dorme nei portoni di case o chiese.
 
don. Mussie Zerai

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