venerdì 25 settembre 2009

IMMIGRATI: MONS. VEGLIO', IN ITALIA POCO SOSTEGNO PER I RIFUGIATI

(ASCA) - Citta' del Vaticano, 24 set - Il rifugiato, in Italia e in altri Paesi europei, ancora oggi viene troppo spesso ''confuso con l'immigrato per motivi economici e non gode dei dovuti sostegni sociali'': e' quanto spiega mons. Antonio Maria Veglio', presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, in un'intervista pubblicata oggi sull'Osservatore Romano. L'arcivescovo ricorda che l'asilo e' ''un diritto umano fondamentale'', il cui rispetto ''viene prima dei problemi concreti legati alla sua attuazione''. Alla Chiesa spetta il compito di richiamare al ''dovere della solidarieta' verso coloro che vivono in situazioni di maggiore vulnerabilita', come rifugiati e migranti'', e non di valutare le scelte politiche concrete. I rifugiati ''pesano, soprattutto inizialmente, sulle casse dello Stato - sono gli ultimi arrivati e sono stranieri'', e per questo ''negli ultimi decenni e' stato facile per alcune frange di certi Paesi europei, come Germania, Svizzera, Gran Bretagna, Austria e Olanda, identificarli come intrusi e approfittatori dei sistemi di assistenza sociale'', prosegue mons. Veglio'. ''Invece, nei recenti Paesi di rifugio - come Italia, Grecia, Malta e nazioni dell'Est europeo - il rifugiato e' ancora troppe volte confuso con l'immigrato per motivi economici e non gode dei dovuti sostegni sociali'', sottolinea Veglio'. ''Non bisogna dimenticare - conclude il presule - che i motivi di fuga sono molto complessi e spesso le persone non scappano da persecuzioni politiche direttamente rivolte alle loro persone, ma da situazioni generali di pericolo e di violazione dei diritti umani, che rendono la vita impossibile in numerosi Paesi, per cui risulta difficile distinguere tra migranti 'economici' e rifugiati''. asp/mcc/ss

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