mercoledì 23 settembre 2009
Immigrazione, sbarco nel Siracusano: quasi tutti eritrei, con donne e bambini
SIRACUSA (20settembre) – Ancora sbarchi in Sicilia. Sarebbero arrivati partendo da un porto libico i migranti sbarcati la notte scorsa a Portopalo di Capo Passero, nel Siracusano. È l'ipotesi che prende corpo tra gli investigatori che hanno avviato le indagini sul caso. Gli extracomunitari sono quasi tutti eritrei. Una donna e un bambino, stremati dal viaggio, sono stati ricoverati in ospedale per essere sottoposti a visite mediche. Il barcone di 13 metri con il quale sono arrivati a Punta Anapo è stato trovato, con i motori ancora accesi, da militari della guardia di finanza. Le forze dell'ordine ritengono che i migranti siano più dei 138 finora trovati. Secondo il sindaco Michele Taccono potrebbero essere più di 200.
La notte scorsa altri immigrati erano sbarcati nel Ragusano.
Sarebbero partiti da un porto libico, utilizzando una rotta alternativa, che prevede un passaggio al largo dell'isola di Malta, i 138 migranti bloccati la notte scorsa sulla costa di Portopalo di Capo Passero, nel siracusano. Sono 72 uomini, 53 donne, e 13 bambini, quasi tutti di nazionalità eritrea a eccezione di due etiopi e di due egiziani. Dieci di loro sono stati ricoverati in ospedale per lo stress subito nel viaggio. I due egiziani, di 24 e 25 anni, sono stati fermati dal Gruppo interforze di contrasto all'immigrazione clandestina su disposizione del sostituto procuratore di Siracusa, Antonio Nicastro, perchè ritenuti gli scafisti del viaggio della speranza.
Ci sarebbero stati loro alla guida del motopesca lungo 13 metri, di colore azzurro senza alcun nome o sigla sulle fiancate, che sospinto da un robusto motore entrobordo da 1.800 cavalli sarebbe salpato tre giorni fa dal porto libico di Zleten, un centinaio di chilometri da Tripoli. Gli immigrati avrebbero pagato per la traversata, svoltasi con un mare in buone condizioni, una somma compresa tra i 700 ed i mille dollari a persona. Parte dei soldi sono stati trovati addosso ai due presunti scafisti egiziani. La loro nazionalità aveva indotto gli investigatori a ipotizzare, in un primo momento, che il natante fosse partito dall'Egitto, ma gli interrogatori dei migranti hanno permesso agli investigatori di ricostruire la rotta seguita dagli extracomunitari.
Complessivamente gli investigatori ritengono che siano circa 150 i migranti che si trovavano sul barcone: una supposizione investigativa che fa leva anche sull'analisi di un precedente sbarco avvenuto a metà dello scorso mese di luglio sulla costa di Vendicari che presenta numeroso analogie con quello della scorsa notte, a cominciare dal tipo di motopesca utilizzato. Secondo il sindaco di Portopalo di Capo Passero, Michele Taccone, «potrebbero essere circa 230».
Arrestati scafisti maltesi. Ieri una motovedetta della Guardia di Finanza aveva fermato a 18 miglia dalla costa ragusana, al termine di un lungo inseguimento, un motoscafo proveniente da Malta che aveva appena sbarcato 19 immigrati. I tre scafisti maltesi, arrestati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, resistenza a navi da guerra e tentativo di speronamento, erano sott'osservazione della polizia maltese da almeno 18 mesi. Vicino al molo di St. Paul Bay, nel Nord di Malta, gli investigatori hanno scoperto e poi sequestrato un furgone appartenente a uno dei tre con cui potrebbe essere stato effettuato il trasporto degli extracomunitari fino alla baia da dove poi è partito il natante con 4 motori da mille cavalli col suo carico umano verso la Sicilia. Gli investigatori maltesi hanno anche perquisito le case dei tre arrestati. Da tempo le forze dell'ordine dell'isola-Stato sospettavano che fosse ripreso il traffico di clandestini dai centri di accoglienza locali all'Italia.
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