mercoledì 21 aprile 2010

IMMIGRATI: UNIONE FORENSE, RESPINGIMENTI COLPISCONO SOLO RIFUGIATI

(ASCA) - Roma, 20 apr - ''Nonostante gli appelli degli organismi internazionali e della Chiesa cattolica, il Governo italiano prosegue nella politica dei respingimenti in Libia dei migranti che arrivano via mare. Gli irregolari, vale a dire quelli che inopinatamente vengono definiti i 'clandestini', continuano pero' a entrare via terra''. Lo dichiara Anton Giulio Lana, consigliere dell'Unione forense per la tutela dei diritti dell'uomo e coordinatore del pool di giuristi che ha curato i ricorsi alla Corte di Strasburgo per i respingimenti in Libia. ''Con i respingimenti collettivi si colpiscono quasi esclusivamente profughi e rifugiati, che avrebbero invece pieno diritto a entrare nel nostro paese. - sostiene l'Unione forense - Le rotte del mare sono quelle dove si rischia la vita e che solo i piu' disperati e bisognosi intraprendono. Bloccarle indiscriminatamente, oltre a cozzare contro il diritto interno e internazionale, va contro ogni buon senso''. Non a caso le richieste di asilo, si fa notare, si sono drasticamente dimezzate passando dalle 30.492 presentate nel 2008, alle 17.603 richieste di protezione internazionale presentate nel 2009. ''Non e' vero - conclude Lana - che con i respingimenti collettivi via mare si siano bloccati i flussi di irregolari, poiche' e' risaputo che le persone sprovviste di permesso di soggiorno entrano nel nostro paese all'85% via terra e solo nel 15% dei casi via mare. L'Italia continua a mostrare la faccia feroce contro le sole persone che avrebbero veramente bisogno di solidarieta' e di accoglienza, in aperta violazione dei diritti umani e delle convenzioni internazionali''.

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