mercoledì 7 aprile 2010
Etiopia: diga italiana non lascerà senza cibo 200mila persone
ADDIS ABEBA (Reuters) - L'Etiopia ha negato che la costruzione di una delle più grandi dighe idroelettriche dell'Africa lascerebbe 200.000 persone, ora autosufficienti, totalmente dipendenti dagli aiuti.
Il gruppo per i diritti umani Survival International aveva detto settimana scorsa che la diga non consentirebbe più ad alcune tribù di pescare o di coltivare nelle zone limitrofe, mentre un gruppo di enti di beneficenza aveva lanciato una petizione online contro la diga.
"Abbiamo compiuto una perizia approfondita", ha detto il portavoce del governo Shimeles Kermal.
"Esperti indipendenti molto rinomati hanno assicurato che la costruzione della diga non deve preoccupare le persone che vivono qua vicino", ha aggiunto, non specificando i nomi dei periti.
Salini Costruttori, l'azienda italiana che sta costruendo la diga, ha negato che la diga possa provocare siccità o il blocco dell'acqua del fiume, sostenendo invece che la ridistribuirebbe nel corso dell'anno.
La diga è in costruzione sul fiume Omo, principale immissario del Turkana, lago tra l'Etiopia e il Kenya.
Un ricercatore dei Survival aveva detto a Reuters settimana scorsa che la diga inciderebbe duramente sulle fonti di sostentamento delle persone che vivono in prossimità del fiume.
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