mercoledì 9 gennaio 2013

Italia:- Il diritto alla Salute dei Rifugiati


Il caso della morte di una ragazza di 28 anni, incinta di 4 mesi, che era ospite del CARA a Mineo - Catania, risulta secondo alcune ricostruzioni giornalistiche, questa ragazza morta e la quarta persona che perde la vita, tra gli ospiti di questo centro. La strana morte di questa giovane donna, del bimbo che portava nel suo grembo, deve essere chiarita, perché i due ospedali che hanno visitato questa donna non hanno potuto prevenire il peggio, ci risulta che i medici erano a conoscenza che la donna soffrisse di aneurisma all'aorta, perché stata rimandata nel centro in quelle condizioni?  "La morte della donna è il quarto caso accertato di decesso di migranti ospitati al Cara di Mineo per motivi di salute. In particolare sempre all’ospedale Ferrarotto nel novembre del 2011 era morto Mujahid Alì,pakistano di 36 anni, dopo un intervento di angioplastica Keita Abdoulaye, 27 anni, del Mali, entrò in coma dopo una colluttazione con un altro ospite. Portato al pronto soccorso di Caltagirone, gli avevano dato un giorno di prognosi. Poco dopo il malore. Nello stesso periodo è morto Anthony Yeboah, 22 anni, originario del Ghana. Anche in questo caso, c’era stato un primo viaggio dall’ambulatorio del Cara all’ospedale calatino, da cui, dopo alcuni controlli, era stato rispedito indietro. Per i medici si trattava solo di un’ubriacatura. Quindi un nuovo ricovero perché i medici del Cara avevano riscontrato dei problemi neurologici. Qualche ora dopo la notizia della morte, dovuta, si apprenderà a distanza di tempo, ad un’ischemia cerebrale."
Come viene tutelata la salute degli ospiti di queste strutture? Le testimonianze che ci arrivano da diversi CARA o centri di accoglienza non sono confortanti. Il primo dato che non esiste la prevenzione, non esiste un controllo medico periodico per evitare che non ci siano malattie trasmissibili come la TBC o altro, anche quando le persone segnalano dei sintomi si tende a minimizzare. 
Una testimonianza che ci arriva da Anguillara di una donna incinta all'Ottavo mese di gravidanza, in tutti questi mesi ha fatto solo due volte i controlli, quando Lei chiede di volere fare i controlli periodici consigliati dai medici, l'operatrice del centro gli risponde stai tranquilla basta che il feto si muove tu stai bene. Questo è una negazione del diritto alla salute sia per la donne come per il bambino.
Molti altri casi ci vengo segnalati di persone bisognose di cure mediche ospiti nei vari centri, che gli enti gestori di questi centri, trascurano del tutto il diritto alla Salute dei ospiti di questi centri, non possiamo aspettare che le persone muoiano per ricevere l'attenzione che gli è dovuta. Il Ministero degli Interni ha una responsabilità di tutelare la salute di tutti gli ospiti dei CARA, dal momento che sono sotto la sua responsabilità, cosi come gli enti locali che hanno in gestione diversi centri di accoglienza. 
Faccio appello alle istituzioni italiani di tutelare il diritto alla Salute e il diritto ad essere informati correttamente, i richiedenti asilo e rifugiati ospiti nei CARA, CPT, o nel circuito dello SPRAR.
don Mosè Zerai

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