mercoledì 12 agosto 2009
Eritrea, nella povertà un popolo dignitoso
Da Cesena aiuto e sostegno ai bambini sofferenti. Il resoconto dell’ultimo viaggio effettuato dalle volontarie cesenati
Diceva madre Teresa di Calcutta: “Quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe un goccia in meno”. Chissà se cinque anni fa, all’inizio di questa “avventura”, le cesenati Concetta Panzera e Carmela Governali avevano mai immaginato quale ’movimento dell’amore semplice’ si sarebbe creato dietro al progetto concreto di aiutare un popolo dell’Africa nord-orientale, quello dell’Eritrea, martoriato da anni di guerra civile e dalla dittatura?
Un aiuto che consiste nella promozione di adozioni a distanza di bambini e delle relative famiglie, oltre alla raccolta fondi per l’invio di materiale e cibo: un container è arrivato a destinazione da poche settimane e un altro è in via di raccolta e partirà nel prossimo ottobre. Un aiuto che vede la collaborazione costante di aziende private e della Caritas diocesana, oltre appunto alle famiglie ’adottive’.
E a cinque anni di distanza da quel primo viaggio, compiuto insieme al vescovo emerito di Cesena- Sarsina Lino Garavaglia, Concetta ha seguito quel richiamo del cuore che l’ha voluta di nuovo in Eritrea, insieme con Elena e a Marion, in visita ai ’suoi’ bambini che da 6 di quella prima adozione sono diventati ben 270.
“Quale consolazione abbiamo trovato nell’abbraccio dei tanti bambini degli 11 villaggi tra le montagne della periferia della capitale Asmara, nella zona centrale dell’Eritrea - raccontano con entusiasmo a pochi giorni dal loro rientro a Cesena -. Quello che abbiamo potuto vedere con i nostri occhi è sì la grande povertà, ma tanto ci ha colpito la dignità di questo popolo, laborioso, sereno, forte di una fede che li aiuta ad affrontare le grandi ristrettezze con la speranza che il giorno successivo potrebbe essere migliore”.
Oltre ai villaggi, le cesenati hanno visitato anche il carcere femminile e un ospedale: “Quale tenerezza negli occhi delle mamme che accudivano i loro bambini - racconta Elena -. E che consolazione notare come a una povertà materiale si contrapponga una grande sensibilità e ricchezza d’animo. Ho ancora negli occhi l’immagine di quella giovane sposa che, nel ricordare il marito morto di recente, si asciugava le lacrime non con un semplice fazzoletto, ma con un lembo di stoffa di una maglietta del suo sposo; stoffa legata a un polso, come se una parte di lui fosse ancora insieme a lei”.
In Eritrea a muovere la ’macchina’ degli aiuti provenienti dal comprensorio cesenate è padre Gabriel, frate cappuccino che si avvale della collaborazione di suore francescane comboniane di Sant’Anna e San Vincenzo.
“Ringraziamo tutte quelle famiglie cesenati che hanno riposto fiducia in noi e nei nostri semplici mezzi. Oltre al denaro che periodicamente viene inviato, in Eritrea abbiamo cercato di portare un poco di quel tanto affetto che le famiglie ’adottive’ dimostrano verso i ’loro’ bambini, così lontani fisicamente, ma così presenti nei loro pensieri”, precisa Concetta.
Meno di un euro al giorno sono sufficienti per il mantenimento dignitoso dei bambini che così possono frequentare la scuola. E per un aiuto concreto alle famiglie, composte in prevalenza da mamme e figli piccoli. Soldi che vengono consegnati dai missionari direttamente alle mamme.
Per chi volesse avere maggiori informazioni, si può rivolgere direttamente a Concetta Panzera, 338 9658619; Carmela Governali 339 1643741; Elena Oliveri, 329 5922306. Saranno presenti per un mercatino di solidarietà allestito dal 13 al 16 agosto nel parco adiacente alla Basilica del Monte, a Cesena. Il mercatino sarà poi allestito ogni domenica, mattina e pomeriggio, fino al 6 settembre. Sarà possibile acquistare pezzi di artigianato eritreo.
Sabrina Lucchi
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