giovedì 3 ottobre 2013

Dolore per la strage dei migranti morti nel canale di Sicilia

Agenzia Habeshia:- Siamo affranti dal dolore per la morte dei nostri fratelli e sorelle migranti morti sperando di raggiungere la terra promessa. In una settimana due tragedie che ci lasciano senza parole, esprimiamo tutta la nostra vicinanza e il cordoglio per le loro famiglie.
Ma vogliamo dire ai responsabili delle nazioni la responsabilità di queste tragedie che erano evitabili se ascoltate gli appelli che facciamo da anni, se avreste ascoltato l'appello del del Santo Padre Francesco. Rendere più umane le leggi che regolano il rapporto nord e sud del mediterraneo, serve un impegno comune per rendere il Corno d'Africa vivibile, tutti questi morti provengo da quell'area perché sono disperati a causa della situazione politica di regime dispotico in Eritrea, la Fame in Etiopia e la Guerra in Somalia.
Gli accordi bilaterali con la libia si vedono il risultato che hanno solo favorito i trafficanti e militari o milizie libiche corrotti che si stanno arricchendo sulla pelle dei disperati. I centri di detenzione in libia sono pieni di altri disperati, basta che pagano saranno presto rilasciati, avremo altri barconi in arrivo con possibili eventi tragici di cui stiamo piangendo ora.
La soluzione sarebbe che l'Europa metta in campo un progetto di accoglienza per i richiedenti asilo e rifugiati, aprendo un corridoio umanitario protetto per chi è bisognoso di protezione internazionale, solo con strumenti di ingresso legale si possono sottrar migliaia di disperati dalle mani dei trafficanti. Non chiudendo le porte in faccia a chi arriva a chiedere protezione, fino ad oggi l'Europa pensa solo a proteggere la Sua fortezza, ma quando intorno a se ce tanta disperazione non ce fortezza che tenga. Bisognava e bisogna lavorare per prevenire le cause di cosi tanta disperazione, le dittature, guerre, fame che spingono migliaia a fuggire, bisogna intervenire su quelle nazioni che usano l'immigrazione come valvola di sfogo per evitare "primavera e rivoluzioni" in casa propria. pezzi di stato coinvolti nel favorire l'immigrazione dei loro cittadini. Bisogna pretendere da paesi di transito come la libia il rispetto dei diritti umani, il rispetto dei lavoratori, molti africani sub sahariani rimarrebbero a lavorare in libia se non fossero discriminati per colore della pelle, per la fede cristiana, per la condizione di schiavitù nel posto di lavoro.
 
Ogni anno assistiamo a queste tragedie i responsabili delle nazioni esprimono il loro dispiacere ma tutti finisce nel dimenticatoio, le mamme, mogli, mariti, figli che hanno perso il proprio famigliare continuano a piangere continuano a chiederci perché successo tutto questo dove è finita la Solidarietà, la protezione dei profughi e rifugiati, delle vittime di traffico di esseri umani.
Chiediamo che l'Europa agisca anche in fretta si è già perso molto tempo prezioso che avrebbe salvato molte di queste vite umane.
don Mussie Zerai

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