mercoledì 3 dicembre 2008
Rifugiati nel dormitorio: "Mancano i beni di prima necessità"
Il Ciac accoglie le lamentele dei rifugiati politici che, dopo giorni passati all'addiaccio, hanno trovato posto nella nuova struttura comunale
Dormitorio straordinario a Valera per l’accoglienza di venti senza tetto per un periodo di quattro mesi. Il Ciac lamenta la carenze di servizio.
"Tra le persone accolte, alcune sono stranieri riconosciuti come rifugiati dallo stato italiano, provenienti dal Darfur e dall’Eritrea che, dopo aver passato diverse notti a dormire in strada, finalmente hanno trovato un tetto dove passare la notte. I rifugiati accolti nel dormitorio si sono rivolti allo sportello provinciale asilo del Ciac - scrive l'organizzazione - segnalando la mancanza di beni di prima necessità (coperte invernali, cibo, detersivo per la pulizia degli abiti, prodotti per l’igiene personale), mancanza di abbonamento dell’autobus per raggiungere il dormitorio situato alcuni Km fuori città, mancanza di percorsi di inserimento sociale (nessun supporto per l’iscrizione scolastica, per corsi professionali, per l’orientamento al lavoro e l’accompagnamento nella ricerca di un impiego, per l’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale e per il contatto con le strutture mediche trattandosi di rifugiati vittime di traumi e torture)".
Inoltre il dormitorio di Valera apre alle 20 della sera e chiude alle 8 del mattino indipendentemente dalle condizioni climatiche che nei giorni scorsi sono state particolarmente dure. "I rifugiati ospiti nel dormitorio - continua il Ciac - sono persone in gravi condizioni personali e sociali che necessitano di tutto. Hanno bisogno e diritto a un aiuto sociale ben più complesso e dignitoso così come previsto dalle norme in vigore che sanciscono una sostanziale equiparazione ai cittadini italiani per quanto riguarda le prestazioni assistenziali erogate dai servizi sociali del Comune, l’accesso alle cure sanitarie e al lavoro".
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