domenica 7 dicembre 2008
SVIZZERA IN SCHENGEN, SI APRONO LE FRONTIERE
ANSA 2008-12-06 18:19
di Enrico Tibuzzi
BRUXELLES - Cade l'ultima barriera alla libera circolazione delle persone in Europa. Da venerdì prossimo la Svizzera - che per la sua collocazione geografica rappresenta un crocevia al centro del Vecchio continente - entrerà a far parte, come 25mo Paese membro, dell'area Schengen e da quel momento non potranno essere più essere effettuati sistematici controlli di polizia ai valichi di frontiera terrestri.
Per motivi tecnico-operativi, l'eliminazione dei controlli dei passaporti negli aeroporti della Confederazione elvetica per i cittadini provenienti da altri Paesi dell'area Schengen scatterà invece solo il 29 marzo, in concomitanza con l'entrata in vigore degli orari estivi delle compagnie aeree. Per il traffico in entrata e in uscita dall'Italia - così come per quello con tutti gli altri Paesi confinanti, già parte dell'area Schengen - l'adesione della Confederazione elvetica alla zona di libera circolazione delle persone comporterà soprattutto una velocizzazione dei flussi, con riduzione delle code che, specie in concomitanza delle vacanze, spesso si creano ai valichi, primo tra tutti quello autostradale di Chiasso-Brogeda.
Dato che la Svizzera non è un Paese membro dell'Ue e non ha aderito all'Unione doganale, l'eliminazione dei controlli di polizia alle frontiere non porterà però con sé anche la fine dei controlli della Guardia di Finanza. Sebbene siano in vigore diverse convenzioni bilaterali per ridurre e rendere più rapidi i controlli doganali, non risulta finora che il personale italiano che opera ai valichi abbia ricevuto particolare disposizioni da applicare a partire da venerdì prossimo.
Così come resterà obbligatorio, per chi transita sulle autostrade svizzere, l'acquisito della 'vignette' da applicare sul parabrezza. Ma certamente, a partire dal 12 dicembre, sarà possibile viaggiare dall'Italia alla Svezia senza dover mostrare il passaporto o la carta d'identità valida per l'espatrio. L'adesione a Schengen faciliterà anche la vita a tutti i lavoratori transfrontalieri e alle 700 mila persone di nazionalità extra-Ue che vivono in Svizzera e che potranno così muoversi liberamente in Europa.
La Confederazione elvetica, parallelamente all'ingresso in Schengen, ha anche deciso di condividere, con l'Unione europea, la politica d'asilo e di sottoscrivere un accordo con Eurojust per una maggiore cooperazione nella lotta alla criminalità e al terrorismo. Non tutti, specie oltre confine, guardano con entusiasmo all'ingresso della Svizzera in Schengen. Preoccupati dell'impatto che la rimozione dei posti di frontiera potrebbe avere sulla sicurezza, alcuni sindaci hanno chiesto di sottoporre la questione a un referendum che dovrebbe svolgersi l'8 febbraio prossimo.
Dal canto suo, il ministro del'Interno, Roberto Maroni, ha assicurato che i controlli, sebbene arretrati rispetto ai posti di confine, "rimarranno e saranno accurati" proprio per evitare un aumento dei fatto criminosi e garantire lo stesso livello di sicurezza. La Convenzione di Schengen è stata sottoscritta da un primo gruppo di cinque Paesi nel 1985. L'Italia vi ha aderito nel 1990. Dal dicembre 2007 viene applicata da 24 Paesi: Italia, Francia, Germania, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Portogallo, Spagna, Grecia, Danimarca, Finlandia, Svezia, Austria, Islanda, Norvegia, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Slovenia, Slovacchia, Repubblica Ceca e Malta.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento