lunedì 31 gennaio 2011
Fiaccolata a Roma per la liberazione dei profughi prigionieri nel Sinai
Fiaccolata domani sera, sulla scalinata del Campidoglio a Roma, per chiedere la liberazione dei profughi nel Sinai, che da due mesi sono sequestrati e torturati da bande di beduini. Ad organizzare la manifestazione alcune delle organizzazioni che da tempo chiedono l’intervento della comunità internazionale, tra le quali il Consiglio Italiano per i rifugiati, l’Agenzia Habeshia e il Centro Astalli. Servizio di Francesca Sabatinelli:
Non sono più soltanto 250 i poveretti nelle mani dei beduini del Sinai al confine con Israele. Il numero dei profughi, in maggioranza eritrei ed etiopi, ma provenienti anche da altre parti del Corno d’Africa, è cresciuto, così come il numero dei gruppi di predoni. Lo conferma padre Mussie Zerai, dell’agenzia Habescia:
“Stiamo scoprendo sempre nuovi gruppi. In parte già sapevamo che si trattava di 15-20 bande di trafficanti, però fino a qualche settimana fa l’unico contatto che avevamo, era legato ai 250 eritrei. Poi, successivamente, stiamo venendo a conoscenza dell’esistenza di altri gruppi. L’ultimo contatto, ad esempio, è stato con una ragazzina di 15 anni che è nelle mani di questi sequestratori che la vogliono vendere ad una clinica, il che implica il discorso del traffico di organi. Questa è la situazione: mi diceva questa ragazzina che sono in 120 nelle mani di questo nuovo gruppo mentre un altro gruppo, con cui sono entrato in contatto qualche giorno fa, parlava di altre 54 persone; invece, del vecchio gruppo dei 250 ne sono rimasti 27: due donne incinte sono state liberate dietro il pagamento del riscatto. Una donna, invece, esattamente il 25 gennaio, incinta di cinque mesi, ha perso il suo bambino dopo una serie di maltrattamenti e violenze che ha subito”.
Allarmare l’opinione pubblica, e sollecitare l’intervento della Comunità internazionale, è l’obbiettivo di questa manifestazione. “Vogliamo che l’Europa si svegli!”, è il richiamo di Christopher Hein, direttore del Consiglio Italiano per i Rifugiati:
“Sarà una manifestazione dove diciamo chiaramente che c’è una responsabilità anche degli Stati, cominciando da quelli dell’Europa, che in questi ultimi tempi hanno chiuso le frontiere a chi, spesso per motivi di guerra o di persecuzione, voleva entrare nel territorio. Noi chiediamo all’Europa di offrire un’evacuazione umanitaria di questi profughi, quindi condivisione delle responsabilità, tanto con l’Egitto - dove si trovano - come con Israele. Ci rendiamo conto che l’attuale situazione in Egitto, rende il tutto ancora più difficile. C’è anche un paradosso che vogliamo mettere in luce: si parla tanto della lotta contro il traffico di persone, ma alla luce dei fatti, dobbiamo constatare che le uniche persone che sono state liberate, sono state liberate perché i familiari disperati, alla fine, hanno pagato il riscatto di 8 mila dollari a persona”.
Una fiaccolata fatta di lumi e silenzio, assicurano gli organizzatori, per denunciare e testimoniare. (ma)
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