lunedì 24 gennaio 2011
Il Silenzio del Mondo e il dramma dei Profughi nel Sinai
Aggiornamento dal Sinai 24 gen. 2011
La situazione del primo gruppo di 250 persone, di cui 100 persone non sappiamo che fine abbiano fatto, nel caso che siano finite nelle carcere egizian chiediamo che gli operatori dell’UNHCR possano visitarli ed accogliere le loro richiese di asilo politico, il governo egiziano in quanto firmatario della Convenzione di Ginevra del 1951 deve garantire a queste persone l’accesso al diritto di asilo.
Le 27 persone rimaste nelle mani dei trafficanti a Rafah stanno vivendo ore drammatiche, in particolare la donna in cinta al 5 mese dopo i maltrattamenti ricevute nei giorni precedenti ieri pomeriggio ha perso il bambino che portava in grembo ora teme per la sua vita, perché continua a perdere sangue, senza ricevere nessuna cura medica. Ce la condizione di salute fortemente compromessa del ragazzo da giorni che giace a terra, dopo essere stato picchiato selvaggiamente dei predoni. Sono ore terribili per questi nostri fratelli e sorelle profughi, che avrebbero il diritto di asilo in un paese civile, per questo chiediamo all’Europa di non voltare le spalle a queste persone.
Il secondo gruppo di profughi eritrei che sono al nord del Sinai vicino all’aeroporto utilizzato dalle forze ONU, erano rimasti in 16 dopo la “liberazione” di quelle persone che hanno pagato il riscatto, solo che non si ha notizie di dove si trovino già da una settimana che hanno la sciato il luogo di prigionia. Ora ci riferiscono che si sono aggiunti 38 nuovi profughi ignari di tutto quello che sta succedendo sono finiti nella prigionia questo fatto ci allarma perché non ce nessun sforzo da parte dei governi di questa regione di combattere la tratta di esseri umani. Una settimana fa le testimonianza di uno dei profughi ci raccontava della campagna pubblicitaria portata avanti dai predoni in Sudan per indurre molti profughi ad intraprendere questo viaggio della “speranza” che purtroppo finisce in questi lager attrezzati dai trafficanti nel deserto del Sinai.
Il Silenzio dei governi della regione; Egitto, Israele e le Autorità Palestinesi, costringe centinaia di famiglie di acquistare la “libertà” dei propri famigliari finiti nella rete dei sensali di carne umana nel Sinai.
Torniamo a chiedere a tutta la Comunità Internazionale, in particolare il Parlamento Europeo di attivarsi usando tutti gli strumenti giuridici e diplomatici a disposizione per ottenere dai governi coinvolti in questa drammatica situazione un intervento risolutivo per liberare e proteggere i profughi che ora sono tenuti in condizione di schiavitù nel Sinai.
Don Mussie Zerai
Update from the Sinai on January 24 2011
The situation in the first group of 250 people, including 100 people do not know what happened to, in the case that ended up in jail Egyptian demand that UNHCR can visit them and receive their requested political asylum, the Egyptian government in as a signatory of the Geneva Convention of 1951 must ensure that these people access to asylum.
The 27 people left in the hands of smuggling in Rafah are undergoing a tragic time, especially the pregnant woman at 5 months after the ill-treatment received in the days before yesterday afternoon lost the baby she was carrying now fears for his life, because it continues to lose blood, without receiving any medical treatment. We strongly compromised the health condition of the boy lying on the ground for days after being savagely beaten raiders. Hours are terrible for our brothers and sisters refugees, who have the right to asylum in a civilized country, why not ask Europe to turn their backs on these people.
The second group of Eritrean refugees who are at the northern Sinai near the airport used by UN forces, were left in 16 after the "liberation" of those people who paid the ransom, only that there is no news of where they are already a week who have skied the place of captivity. We now report that it added 38 new refugees are unaware of all that is happening in captivity are over this fact alarming because there no effort by the governments of this region to combat human trafficking. A week ago the testimony of one of the refugees told us of the campaign carried out by raiders in Sudan to encourage many refugees to undertake this journey of "hope" that unfortunately ends up in these camps equipped by the smugglers in the desert of Sinai.
The Silence of the governments of the region, Egypt, Israel and the Palestinian Authority, forcing hundreds of families to buy the "freedom" of their family ended up in the network of brokers in human flesh in the Sinai.
Let's go ask the whole international community, particularly the European Parliament to take action using all legal and diplomatic tools available to governments to get involved in this tragic situation, a remedial action to liberate and protect the refugees who are now kept in condition slavery in the Sinai.
Fr. Mussie Zerai
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento