Da giorni brucia il campo profughi di Choucha a circa 25 km dalla città di Ras Ajdir, vicino al confine con la Libia, dove avevano trovato rifugio migliaia di profughi Africani fuggiti da Tripoli, tra cui molti eritrei, etiopi e somali.
Questo campo profughi nasce in un posto inadatto, senza le necessarie precauzioni ed attenzioni, per la tutela dei gruppi più vulnerabili come donne e bambini. Mesi fa abbiamo già segnalato che in queste condizioni sarebbero sorti problemi; che ben presto si sarebbe manifestata l'intolleranza della popolazione locale.
Ieri mattina si sono presentati centinaia di cittadini tunisini e libici, che hanno dato fuoco alle tende dei profughi, massacrando di botte centinaia di Africani; quest'ultimi stavano manifestando contro le condizioni di vita nel campo e chiedevano una soluzione più rapida dei loro problemi. Il governo tunisino, che doveva garantire la sicurezza del campo, non ha rispettato i suoi impegni, anzi testimoni raccontano che diversi soldati sparavano contro i profughi che tentavano di difendere le loro tende, che venivano tagliate e incendiate dai tunisini.
La comunità internazionale deve chiedere al governo tunisino la protezione dei campi, nel rispetto dei profughi che in queste ore, a migliaia, sono in balia di gente che li assale dando fuoco alle loro tende, mandando centinaia di persone in ospedale vittime di pestaggi; già si parla di centinaia di morti in questi giorni di rivolta. La comunità internazionale è responsabile per la vita di tutte queste persone che si sono affidate alle organizzazione internazionali, presenti nel campo profughi. Chi ha dato l’ordine ai militari di sparare contro i profughi Africani? La comunità internazionale mediante suoi rappresentanti deve farsi carico e chiarire le responsabilità e soprattutto garantire la massima protezione ai profughi.
Chiediamo che venga attuato il più presto possibile un piano di evacuazione dei profughi dalla Tunisia verso paesi che sono in condizione di offrire la protezione internazionale.
don Mussie Zerai
Presidente dell'Agenzia Habeshia
per la Cooperazione allo Sviluppo
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