Rifugiati Africani dell'area Sub-Sahariana rinchiusi nelle prigioni-lager in Libia, luoghi di detenzione terribili, voluti dall'Europa ! Riceviamo decine di segnalazioni di profughi e rifugiati, per la maggior parte provenienti dal Corno d'Africa, trattenuti senza ragione plausibile in questi lager del terzo millennio, tanto simili a quelli "antichi" : alcun rispetto per l'essere umano, sia dal punto di vista fisico che psichico.
In queste ultime settimane sono centinaia gli Etiopi, Eritrei e Somali ad essere vittime della caccia al nero, iniziativa fortemente voluta ed appoggiata dalla Polizia e dai Militari Libanesi, proprio in concomitanza del secondo anniversario della caduta del vecchio regime di Gheddafi. Ma quale "rivoluzione" ? "La Primavera Libica" non è altro che un imbarbarimento dei Diritti Umani e Civili ! Negli ultimi mesi, molti cristiani, che portavano segni evidenti della loro fede, ci hanno contattato e testimoniato di esser stati aggrediti nei centri di detenzione proprio perché professavano una fede diversa. Sono stati costretti ad osservare il ramadan e venivano picchiati qualora trovati in possesso di una Bibbia o una croce al collo.....
La Libia non rispetta i diritti dei richiedenti asilo e/o dei rifugiati. Sembra ritornare indietro nell'alba dei tempi. Ci piace ricordare che Ghedaffi è stato firmatario della Convenzione dell'OUA del 1969 ed entrata in vigore nel 1974, ma che a tutt'oggi la Libia non rispetta, vedi Articolo IV Non discriminazione: “Gli stati membri si impegnano ad applicare le disposizioni della presente Convenzione a tutti i rifugiati, senza distinzione di razza, di religione, di nazionalità, di appartenenza ad un determinato gruppo sociale o di opinioni politiche”.
Nella Libia moderna succede esattamente il contrario !
Ciò che succede nei centri di detenzione di Sebha e Birak è una gravissima violazione dei DIRITTI DELL'UOMO DEL 1948 e delle quattro Convenzioni di Ginevra (1949 sul Diritto Umanitario Internazionale, come pure di una serie di trattati e dichiarazioni internazionali e regionali, vincolanti e non, che vanno incontro in modo specifico alle necessità dei rifugiati, e della Convenzione dell'OUA del 1969, che, ricordiamo ulteriormente, la Libia ha firmato.
Ma qual è la situazione reale dei rifugiati nei Lager Libici? La loro condizione di vita è inaccettabile. Il degrado è totale. I profughi e richiedenti asilo vivono in 130 ammassati in un locale di 16 mq, in compagnia di pidocchi e topi, senza acqua per l'igiene personale e senza cambio di vestiti. Anche l'acqua potabile è insufficiente ed il cibo è così cattivo che non si darebbe nemmeno ai cani. Vengono usati come forza lavoro gratuita, precisiamo : sono SCHIAVI, e vengono maltrattati continuamente sia fisicamente che verbalmente. Non ci sono medicinali di nessun genere a disposizione, nemmeno un banale Panadol. Sappiamo che alcune persone sono molto sofferenti a causa delle percosse e dei pestaggi che subiscono dai militari. Le cure mediche non sono adeguate.
L'Europa, Premio Nobel per la Pace, ha la coscienza sporca di sangue, sangue di tanti innocenti che muoiono nei centri di detenzione e lager libici, voluti dalla politica di chiusura dei confini Europei a sud del Mediterraneo. L'Europa i rende così complice della violazione dei diritti umani e civili, delle discriminazioni sia razziali che religiose di cui sono vittime oggi in Libia migliaia di profughi provenienti dall'Africa Sub-Sahariana.
Si è arrivato a tutto ciò grazie alle pressioni continue che l'Europa ha esercitato ed ancora esercita incessantemente sia dal punto di vista politico, sia diplomatico che economico su paesi come la Libia, affinché faccia questo lavoro criminoso, cioè di rinchiudere nei lager migliaia di persone per evitare che bussino alle porte dell'Europa.
Anche la Svizzera, che fino ad ora accoglieva le richieste d'asilo nelle sue sedi diplomatiche nelle varie parti del mondo, il prossimo mese di giugno ha indetto un referendum. I cittadini dovranno esprimersi sulla totale chiusura di accoglienza. Un'altra possibilità che potrebbe svanire definitivamente. Queste scelte favoriscono da una parte il traffico di esseri umani, dall'altra aumenta la sofferenza ingiustificata dei profughi e rifugiati, costretti a vivere (o morire) nei lager come appena abbiamo descritto qui sopra.
In queste ultime settimane sono centinaia gli Etiopi, Eritrei e Somali ad essere vittime della caccia al nero, iniziativa fortemente voluta ed appoggiata dalla Polizia e dai Militari Libanesi, proprio in concomitanza del secondo anniversario della caduta del vecchio regime di Gheddafi. Ma quale "rivoluzione" ? "La Primavera Libica" non è altro che un imbarbarimento dei Diritti Umani e Civili ! Negli ultimi mesi, molti cristiani, che portavano segni evidenti della loro fede, ci hanno contattato e testimoniato di esser stati aggrediti nei centri di detenzione proprio perché professavano una fede diversa. Sono stati costretti ad osservare il ramadan e venivano picchiati qualora trovati in possesso di una Bibbia o una croce al collo.....
La Libia non rispetta i diritti dei richiedenti asilo e/o dei rifugiati. Sembra ritornare indietro nell'alba dei tempi. Ci piace ricordare che Ghedaffi è stato firmatario della Convenzione dell'OUA del 1969 ed entrata in vigore nel 1974, ma che a tutt'oggi la Libia non rispetta, vedi Articolo IV Non discriminazione: “Gli stati membri si impegnano ad applicare le disposizioni della presente Convenzione a tutti i rifugiati, senza distinzione di razza, di religione, di nazionalità, di appartenenza ad un determinato gruppo sociale o di opinioni politiche”.
Nella Libia moderna succede esattamente il contrario !
Ciò che succede nei centri di detenzione di Sebha e Birak è una gravissima violazione dei DIRITTI DELL'UOMO DEL 1948 e delle quattro Convenzioni di Ginevra (1949 sul Diritto Umanitario Internazionale, come pure di una serie di trattati e dichiarazioni internazionali e regionali, vincolanti e non, che vanno incontro in modo specifico alle necessità dei rifugiati, e della Convenzione dell'OUA del 1969, che, ricordiamo ulteriormente, la Libia ha firmato.
Ma qual è la situazione reale dei rifugiati nei Lager Libici? La loro condizione di vita è inaccettabile. Il degrado è totale. I profughi e richiedenti asilo vivono in 130 ammassati in un locale di 16 mq, in compagnia di pidocchi e topi, senza acqua per l'igiene personale e senza cambio di vestiti. Anche l'acqua potabile è insufficiente ed il cibo è così cattivo che non si darebbe nemmeno ai cani. Vengono usati come forza lavoro gratuita, precisiamo : sono SCHIAVI, e vengono maltrattati continuamente sia fisicamente che verbalmente. Non ci sono medicinali di nessun genere a disposizione, nemmeno un banale Panadol. Sappiamo che alcune persone sono molto sofferenti a causa delle percosse e dei pestaggi che subiscono dai militari. Le cure mediche non sono adeguate.
L'Europa, Premio Nobel per la Pace, ha la coscienza sporca di sangue, sangue di tanti innocenti che muoiono nei centri di detenzione e lager libici, voluti dalla politica di chiusura dei confini Europei a sud del Mediterraneo. L'Europa i rende così complice della violazione dei diritti umani e civili, delle discriminazioni sia razziali che religiose di cui sono vittime oggi in Libia migliaia di profughi provenienti dall'Africa Sub-Sahariana.
Si è arrivato a tutto ciò grazie alle pressioni continue che l'Europa ha esercitato ed ancora esercita incessantemente sia dal punto di vista politico, sia diplomatico che economico su paesi come la Libia, affinché faccia questo lavoro criminoso, cioè di rinchiudere nei lager migliaia di persone per evitare che bussino alle porte dell'Europa.
Anche la Svizzera, che fino ad ora accoglieva le richieste d'asilo nelle sue sedi diplomatiche nelle varie parti del mondo, il prossimo mese di giugno ha indetto un referendum. I cittadini dovranno esprimersi sulla totale chiusura di accoglienza. Un'altra possibilità che potrebbe svanire definitivamente. Queste scelte favoriscono da una parte il traffico di esseri umani, dall'altra aumenta la sofferenza ingiustificata dei profughi e rifugiati, costretti a vivere (o morire) nei lager come appena abbiamo descritto qui sopra.
Chiediamo che l'Europa si assuma le sue responsabilità e cambi la sua politica sull'immigrazione. Chiediamo a gran voce che vengano rispettati i Diritti Umani che vengano annullati accordi con paesi che non rispettano le Convenzioni Internazionali per la tutela dei diritti umani dei rifugiati.
L'Europa deve fare sì affinché un percorso protetto e legale di ingresso per i richiedenti asilo, con adeguati programmi di insediamento sia possibile. Il richiedente asilo dovrebbe poter presentare la domanda di asilo presso le sedi diplomatiche e, in caso di emergenza, evacuazione umanitaria. La vita e la dignità di ogni uomo non deve mai essere messa in pericolo e mai essere abbandonata al caso, al destino.
L'Europa deve fare sì affinché un percorso protetto e legale di ingresso per i richiedenti asilo, con adeguati programmi di insediamento sia possibile. Il richiedente asilo dovrebbe poter presentare la domanda di asilo presso le sedi diplomatiche e, in caso di emergenza, evacuazione umanitaria. La vita e la dignità di ogni uomo non deve mai essere messa in pericolo e mai essere abbandonata al caso, al destino.
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