martedì 13 gennaio 2009
Gaza: cessate il fuoco e ripresa negoziati
Nel pomeriggio di ieri è stato reso pubblico il testo dell'intervento dell'Arcivescovo Silvano Tomasi, C.S., Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Ufficio delle Nazioni Unite ed Istituzioni Specializzate a Ginevra, nel quadro del dibattito in corso nella Nona Sessione Speciale del Consiglio dei Diritti Umani sulla situazione nei Territori Occupati palestinesi e nella Striscia di Gaza.
Il discorso, tenuto il 9 gennaio scorso, ha avuto per tema: "Solidarietà con le popolazioni vittime di una violenza inaudita. Appello per il cessate il fuoco e la ripresa dei negoziati". L'Arcivescovo esprime "la solidarietà della Santa Sede sia alle gente di Gaza, che muore e soffre a causa dell'offensiva militare da parte delle Forze di Difesa Israeliane, sia alla gente di Sderot, Ashkelon ed altre città israeliane che vivono nel costante terrore di attacchi di missili lanciati dai militanti palestinesi dalla Striscia di Gaza, che hanno causato morti e numerosi feriti".
Il Presule ricorda l'iniziativa dei Patriarchi e dei Capi delle Chiese cristiane di Gerusalemme che hanno dichiarato domenica 4 gennaio, giornata di preghiera per "la fine del conflitto nella Striscia di Gaza e per ristabilire la pace e la giustizia in Terra Santa", e cita anche gli interventi del Papa nell'Angelus della stessa domenica e l'incontro con i rappresentanti del Corpo Diplomatico presso la Santa Sede dell'8 gennaio scorso, quando Benedetto XVI ha affermato che: "l'opzione militare non una soluzione le a violenza, da qualunque parte provenga e qualsiasi forma assuma, va condannata fermamente".
"E' evidente" - afferma l'Osservatore Permanente della Santa Sede - "che le parti in conflitto non sono in grado di uscire dal circolo vizioso della violenza senza l'aiuto della comunità internazionale che deve perciò assumere le proprie responsabilità, intervenire attivamente per far cessare lo spargimento di sangue, deve provvedere l'accesso all'assistenza umanitaria di emergenza e deve far cessare ogni forma di conflitto".
"Allo stesso tempo, la comunità internazionale deve impegnarsi a rimuovere le cause alla base del conflitto la cui risoluzione si trova soltanto nel quadro di una soluzione duratura del più ampio conflitto fra israeliani e palestinesi, che si fonda sulle risoluzioni internazionali adottate nel corso degli anni".
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