giovedì 29 gennaio 2009

Somali ed eritrei occupano l'Aurelia a Massa tafferugli con la polizia

Il traffico è andato in tilt, carica degli agenti per togliere il gruppo dalla strada In cinquanta tra somali ed eritrei ieri mattina hanno bloccato l´Aurelia dentro Massa. Mentre il traffico della cittadina andava in tilt, polizia e carabinieri invitavano gli immigrati a farsi da parte, a interrompere la manifestazione non autorizzata. Dopo tre richieste ufficiali inascoltate le forze dell´ordine sono intervenute per disperdere il gruppetto. «Non si è trattato di una carica», sottolinea il questore di Massa Paul Nash. Qualche immigrato si è allontanato, altri si sono presi per mano per non essere spostati. «Hanno tirato calci e pugni. Un poliziotto è svenuto per un colpo al basso ventre. Un altro si è preso un pugno in faccia». Sono volate alcune manganellate. Una immigrata si è fatta curare al pronto soccorso, dove le hanno dato tre giorni di prognosi. Alla fine 28 persone sono state portate in questura e denunciate per la manifestazione non autorizzata e per non aver rispettato la richiesta di sciogliere il presidio. Alcuni sono stati denunciati anche per resistenza e lesioni, reati contestati anche ad un immigrato che è stato arrestato. I profughi che ieri hanno manifestato sono circa la metà degli ospiti del centro della Croce Rossa di Marina di Massa. Sono arrivati ad agosto da Lampedusa, quando la grande quantità di sbarchi di richiedenti asilo spinse il governo ad aprire strutture di emergenza in mezza Italia. Aspettano un permesso di asilo che gli permetterebbe di andarsene, qualcuno di loro intente riunirsi a parenti che vivono in altri paesi europei. Proprio la gran quantità di arrivi degli ultimi mesi allunga i tempi, dando vita al malumore degli extracomunitari. A Massa con la manifestazione di ieri volevano sollecitare le autorità ad esaminare le loro richieste di permesso di soggiorno velocemente. E´ stato anche annunciato uno sciopero della fame. Ieri mattina, per mediare tra le forze dell´ordine e i richiedenti asilo sono arrivati anche il vicesindaco di Massa, Martina Nardi, e il prefetto Carlo Striccoli che ha proposto un incontro immediato con una delegazione dei manifestanti per discutere del problema. Gli immigrati però volevano un rappresentante dell´Onu. La protesta di Massa è stata liquidata dal ministro dell´interno Roberto Maroni come «una manifestazione non autorizzata come tante in Italia». Il ministro dell´interno ci ha tenuto a precisare che vengono «garantiti al 200% i diritti di chi chiede asilo. Chi ha i requisiti viene accolto come prevedono le convenzioni internazionali». Da Lampedusa, ha spiegato, vengono trasferiti i minori e i rifugiati. Solidarietà agli immigrati viene espressa da Ornella De Zordo di Unaltracittà. «La protesta dei richiedenti asilo somali ed eritrei in atto in queste ore a Massa mostra ancora una volta come le istituzioni italiane siano culturalmente e politicamente inadeguate ad affrontare temi come i diritti umani e la dignità della persona. Chi fugge da una guerra, e la Somalia e l´Eritrea sono due paesi considerati ad alto rischio dallo stesso ministero degli esteri italiano non può essere considerato come un delinquente e recluso per mesi in strutture fatiscenti, sovraffollate, che più volte gli organismi internazionali hanno bollato come disumane». La struttura di Marina di Massa non è un Cpt, ma un centro da cui gli immigrati che aspettano l´asilo possono entrare ed uscire quando vogliono rispettando gli orari dei pasti e di chiusura notturna, spiegano dalla questura. «Gli scontri di Massa sono la triste conseguenza di quanto già accaduto a Lampedusa», sostiene Fabio Evangelisti dell´Idv.

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