lunedì 19 gennaio 2009
IMMIGRAZIONE: ISMU, OLTRE 4 MLN, RADDOPPIATI GLI IRREGOLARI (2)
(AGI) - Milano, 19 gen. - Il rapporto conferma la supremazia delle regioni del Centro-Nord, dove si concentra il 90% delle presenze immigrate, ma la novita' del 2008 e' un significativo flusso netto in uscita dalle grandi citta': tra i 45 comuni con oltre 100mila abitanti, i due terzi circa presentano saldi negativi rispetto ai movimenti interni del territorio nazionale. Con l'aumento degli immigrati, mostrano incrementi anche i trend su imprenditorialita' e criminalita': tra il 2000 e il 2007 nelle aziende italiane le cariche sociali ricoperte da nati in Paesi non comunitari sono passate da circa 156mila a 384mila, l'incremento e' del 145,6%; per quanto rigurda, invece, i dati sulla criminalita', nel 2007 il 35% delle segnalazioni di reati riguarda stranieri. Al 30 giugno 2008 su 55.057 carcerati, 20.617 erano stranieri (37,4): e' il dato piu' alto di tutti i tempi. "Questa edizione del rapporto - ha spiegato Gian Carlo Blangiardo dell'Universita' Bicocca di Milano - da un lato conferma la velocita' di crescita degli immigrati, dall'altro da' la sensazione che sia ora di cominciare a pensare che si debba entrare negli aspetti qualitativi del fenomento. Bisogna mettere in discussione l'assioma della convenienza: gli immigrati non possono risolvere i problemi dell'Italia, ne' da un punto di vista lavorativo, ne' demografico di natalita', ne' rispetto alle questioni di welfare. Per quanto riguarda i numeri, secondo dati Istat, nel 2030 presumibilmente gli immigrati presenti in Italia saranno circa 8 milioni: in vista di questo scenario bisgona impegnarsi per cercare di favorire i processi di integrazione fin dall'origine, intervenendo, ad esempio, su un minimo di conoscenza della societa' che sta accolgiendo. C'e' un principio generale - ha concluso Blangiardo - ed e' quello dell'accoglienza razionale: aperti si' ma con buonsenso".
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